Addio a Renato Polverino, il geometra che parlava inglese

Si è spento all’ospedale di Gorizia il geometra Renato Polverino. Nato a Caserta il 10 ottobre 1928, era vissuto da bambino a Udine e da ragazzo a Torino, città nelle quali prestò servizio il padre...

Si è spento all’ospedale di Gorizia il geometra Renato Polverino. Nato a Caserta il 10 ottobre 1928, era vissuto da bambino a Udine e da ragazzo a Torino, città nelle quali prestò servizio il padre Francesco, funzionario della Pubblica Sicurezza. La famiglia Polverino (quattro figli e tre figlie) fu spezzata dalla guerra. A causa dei violenti bombardamenti su Torino, la madre Felicia e i ragazzi furono sfollati al Sud, il capofamiglia rimase in servizio in Piemonte.

Dopo l’8 settembre 1943 Renato, appena quindicenne, dovette provvedere al sostentamento dei suoi familiari. Grazie alla sua conoscenza dell’inglese cominciò a lavorare con le truppe alleate, prima con la Quinta armata statunitense, con la quale risalì parte della Penisola lavorando come interprete (ricordava sempre il suo arrivo a Roma nel giugno del 1944, pochi giorni dopo la liberazione della capitale), poi con l’Ottava armata britannica. A guerra finita apprese dell’uccisione del padre, avvenuta il 5 maggio del 1945 in circostanze mai chiarite, riconducibili al clima di violenza e vendetta che seguì la liberazione della città. Con grandi sacrifici, Renato si diplomò e all’inizio degli anni ’50 entrò nell’amministrazione dello Stato, prendendo servizio all’Ufficio tecnico erariale. Dopo aver lavorato a Pontebba e a Udine fu, infine, assegnato a Gorizia, città nella quale si stabilì.

Il 4 luglio 1957 sposò in Sant’Ignazio la professoressa Liliana Bertoli, insegnante alle scuole medie. La vita della giovane coppia fu segnata da un evento tragico, la scomparsa, in tenerissima età, della primogenita Paola.

Renato Polverino era un uomo appassionato e colto. Ottimo conoscitore della lingua inglese (nel 1949 aveva trascorso un anno a Londra, ospite della sorella Cristina, andata in sposa a un militare britannico) si era costruito negli anni una vasta biblioteca in lingua originale, alla quale si affiancava una altrettanto vasta cineteca.

Era anche credente e la fede cristiana lo ha aiutato a sopportare i gravi cedimenti della salute che hanno segnato la sua vecchiaia. Lo piangono la moglie Liliana, con la quale l’anno scorso ha festeggiato i sessant’anni di matrimonio, i figli Paolo, caporedattore del Messaggero Veneto a cui vanno le condoglianze della redazione de Il Piccolo, con la moglie Mara e gli amatissimi nipoti Francesco e Giovanni, e Claudio, dottore commercialista, con la moglie Silva.

I funerali saranno celebrati domani alle 11 nella chiesa del Sacro Cuore a Gorizia.

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