Addio a Rocco, maestro per decine di barbieri

È mancato in questi giorni Rocco Romanelli, conosciuto in città come il “Barbiere di Trieste”. Apprezzato acconciatore e dirigente della Confartigianato, Romanelli era conosciuto non solo per la sua abilità professionale ma anche per la generosità e l’attenzione verso gli altri.
Giunse a Trieste nei lontani anni Cinquanta, iniziando un percorso lavorativo duro ma intenso e ricco di soddisfazioni. Nel 1966 cominciò l’attività di acconciatore come titolare del Salone Rocco, dove con la passione per la professione insegnò il mestiere a più di una cinquantina di allora giovani apprendisti che oggi sono diventati titolari di impresa artigiana.
Volendo dedicarsi anche all’attività sindacale a tutela della categoria alla quale apparteneva, Romanelli iniziò un percorso dentro la Confartigianato, la più numerosa organizzazione di piccoli imprenditori della città, diventando ben presto presidente della categoria Acconciatori, carica che ricoprì per una dozzina di anni. Per molti anni fu anche componente della giunta e del consiglio direttivo dell’Associazione artigiani di Trieste.
Sia nell’attività quotidiana di acconciatore, sia nel ruolo di dirigente della Confartigianato, Romanelli seppe gestire i momenti più difficili con intelligenza ed equilibrio che ancor oggi gli imprenditori che hanno lavorato accanto a lui gli riconoscono e ricordano. Fu anche insignito dalla Prefettura dell’onorificenza di cavaliere dell’Ordine della Repubblica per meriti lavorativi.
L’attività del Salone Rocco è stata rilevata da anni dalla figlia Maura, subentrata nella titolarità dell’impresa, che ne segue le orme con entusiasmo e dedizione, dedicando tempo anche lei all’attività in Confartigianato. Il figlio Paolo invece ha scelto un mondo del tutto diverso, diventando apprezzato driver di cavalli da corsa e coinvolgendo il padre Rocco nella passione per i trottatori. Nella giornata del funerale i dirigenti di Confartigianato hanno osservato un minuto di raccoglimento per ricordarlo. (u.s.)
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