Addio a Valerio Bruni Docente universitario e grande innovatore

È scomparso a Gorizia, sua città d’adozione, Valerio Bruni, ordinario dal 1987 di Letteratura inglese all’Università di Udine. La sua perdita è molto dolorosa per tutti coloro che, nell’ateneo, hanno avuto modo di conoscerlo e di collaborare con lui. Davvero decisivo è stato il suo contributo di idee e di innovazione nella costituzione del dipartimento di Lingue e letterature straniere, dove è riuscito ad attrarre molti giovani studiosi nel segno della meritocrazia e dell’onestà intellettuale.
Nato a Bologna nel 1946, figura di grande rigore e umanità, ha generosamente dedicato molto del suo lavoro al consolidamento degli studi d’area nell’ateneo friulano, in una fase di vera propria rifondazione post-terremoto. A lui si devono iniziative assolutamente pionieristiche come il varo, da fondatore, del Centro di cultura canadese e del dottorato di Lingue, di cui è stato per anni coordinatore equilibrato e apprezzato.
Tanti sono i suoi studi di rilievo. Capace di spaziare dall’esegesi shakespeariana, a cui ha dedicato le sue ultime fatiche all’ekphrasis e allo studio culturologico della canzone d’autore, con il compianto Claudio Gorlier Bruni ha dato un forte impulso allo sviluppo, in Italia, degli studi canadesi, con un’attenzione particolare al panorama contemporaneo.
Bruni lascia tra i suoi numerosi studenti e discepoli il ricordo dei suoi modi eleganti e gentili, della sua dedizione e del suo forte spirito collaborativo e organizzativo. Molto legato al territorio goriziano, anche in ragione della presenza affettuosa della moglie Laura e delle figlie Sofia e d Emma, Bruni è stato a lungo curioso e attento cronista letterario. —
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