Addio a via 9 Agosto un pezzo di città va in “pensione”

Era la via dei viaggiatori e dei commercianti, quella dei sogni che arrivano lontano, della storica autostazione Ribi e delle sue corriere avveniristiche. La strada dei locali eleganti, dei negozi di nome e delle residenze di pregio. Via 9 Agosto, nel cuore di Gorizia. Oggi una strada in declino, come fosse una via “in pensione”. Se, come sembra probabile, chiuderà anche il punto vendita Blockbuster, via 9 Agosto perderà un altro mattoncino della sua importanza.
La storia
La chiamavano via dell'Usina, un tempo, quello della Gorizia città internazionale, crogiolo di lingue e culture. Per qui aveva sede, nella bella palazzina liberty che conosciamo ancor oggi, la società francese Usine du Gaz, che distribuiva gas fin dai primi del Novecento. Quella che oggi è via 9 Agosto aveva iniziato ad assumere grande importanza con l'aumento del traffico di persone e merci, perchè collegava prima il cuore di Gorizia con la parrocchia del Sacro Cuore, per scendere poi fino all'Isonzo, e lasciare dunque la città. Ma via 9 Agosto era anche, se non soprattutto, la via della Ribi. Chiunque identificava quella strada con la stazione della grande compagnia di trasporti, che al tempo era tra le più rinomate in Italia. Per passeggeri e merci. Imboccando via 9 Agosto, dal corso, sulla destra s'incontravano per prime le grandi ed eleganti vetrate del bar Tomadin, ambiente fine frequentato, fino alla metà degli anni '80, specialmente dagli agenti immobiliari. Quasi un secondo ufficio. Al suo fianco, poi, il tabacchino Faggioli e lo storico fotografo Mio, tra i più apprezzati a Gorizia. Buona parte del resto della via era monopolizzato come detto dalla Ribi: autostazione, rimessa, e ufficio merci, subito prima del bel palazzo Lenassi, residenza nobiliare. Avanti, ancora, per anni ha resistito il negozio d'alimentari Tuzzi, punto di riferimento in centro città. Sul lato sinistro, invece, alcuni dei negozi più frequentati del passato goriziano: la “Casa dell'Auto”, l'elettrodomestici Saccomani, la fornitissima fioreria Voikländern, ed un negozio di frutta e verdura. Tra questo e la direzione Ribi del “patron” Otto Albrecht, la magnifica villa con parco che è stata residenza dell'architetto Lasciac, prima, e del grande presidente della Pro Gorizia Aldo Pauli Tacchini, che stupiva i goriziani alla guida di Ferrari ed altre macchine da sogno. Ma si potrebbe continuare a lungo quest'elenco, magari toccando anche via Brigata Casale, ideale continuazione di via 9 Agosto, dove si ricordano l'osteria Da Pina, recentemente chiusa, l'amatissimo bar Da Teo, la macelleria Fabbroni ed una piccola edicola. Oggi vi resiste uno degli ultimi barbieri goriziani.
Il presente
Altra cosa, l'oggi. Senza la grande insegna blu e gialla di Blockbuster si aprirebbe un grosso varco buio, nella via, dove si contano ancora un'edicola ed un bar nel tratto iniziale. Poi anche un ottico ed una serie di bei negozi, di casalinghi soprattutto, sul lato sinistro, prima dell'area occupata dalla grande distribuzione che, un tempo, ospitava la stazione delle corriere. Sempre che la crisi non suggerisca ad altri di vendere, chiudere, spostare altrove. Magari per l'assenza di parcheggi, o semplicemente perchè gli affari non si fanno più. Ma l'impressione qui, quasi, è di stare già in periferia. In piena via 9 Agosto, ad un passo da corso Italia, in quella via che un tempo era la strada dei sogni, dei viaggi e degli affari.
Marco Bisiach
Riproduzione riservata © Il Piccolo