Addio al musicologo e latinista Franco Serpa: docente all’Università di Trieste, dieci anni fa aveva ricevuto il Sigillo Trecentesco

TRIESTE È morto a Roma Franco Serpa, fine musicologo, filologo, latinista, accademico dell’Accademia Filarmonica Romana dal 1995 e dell’Accademia di Santa Cecilia dal 2006, che aveva compiuto 91 anni da poco, essendo nato il 26 agosto 1931 e malato da tempo. I funerali si svolgeranno lunedì alle ore 10 al tempietto Egizio del Verano.
Dopo essersi laureato a Roma in Filologia classica e Storia della musica, ha collaborato con Fedele d’Amico alla redazione della Sezione Musica dell’Enciclopedia dello Spettacolo. Dopo essere stato docente di Latino e Greco nei Licei (Todi, Roma e al Petrarca di Trieste) avendo tra i suoi alunni la poetessa Patrizia Cavalli, e aver lavorato (1966-68) all’Istituto Italiano di Cultura di New York per l’assegnazione delle borse di studio italiane a studenti americani, dal 1975 ha insegnato per trent’anni Letteratura latina all’Università di Trieste, e nella stessa Università ha ottenuto quattro incarichi per Storia della musica, e in quella città vive l’eredità e l’influenza di Winckelmann e Saba.
Nel 2012 aveva ricevuto in Municipio a Trieste il Sigillo Trecentesco dalle mani dell’allora sindaco Roberto Cosolini.
Ha raccontato molti episodi della sua vita a Radio 3, dalla sua passione da giovane per la musica di Strauss e l’incontro nel ’59, a Roma, con Igor Stravinsky che, tremando dall’emozione, accompagna in macchina all’hotel Hassler. L’incontro in un teatro con la pittrice e scenografa Titina Maselli conosciuta in passato, condividendo la passione per musica, arte e spettacolo e frequentando Ingeborg Bachmann, scrittrice, tarda esponente significativa della letteratura mitteleuropea. Suoi saggi e notazioni sono raccolti in «Miti e note: musica con antichi racconti» del 2009.
Commenta la senatrice Tatjana Rojc: «Con Franco Serpa scompare una figura straordinaria della nostra cultura, un vero intellettuale poliedrico e raffinato, al tempo stesso un grande maestro e pedagogo nel senso profondo del termine. La potente struttura del suo classicismo unita a una solidissima passione per i grandi e a un sapere eclettico lo ha reso forse uno degli ultimi uomini di cultura che avevano valori profondi e certezze universali da trasmettere». —
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