Addizionale Irpef il Comune si prende un “cartellino giallo”

Varata a fine maggio, la manovra della giunta Altran sull’applicazione dell’addizionale comunale Irpef si è presa un “cartellino giallo” dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Il rilievo, stando all’assessore al Bilancio Francesco Martinelli, è puramente tecnico e formale, non intaccando quindi la sostanza né di impostazione politica dello scaglionamento dell’imposta a seconda delle fasce di reddito né di gettito atteso dall’imposta locale. La capogruppo di Obiettivo Monfalcone Anna Maria Cisint è di ben altra opinione, convinta che ci saranno effetti, sia pure non enormi, a quanto pare, sulle entrate di bilancio sia sui cittadini. «Ancora una volta alle prese con dei dilettanti allo sbaraglio», sottolinea Anna Cisint, che ha posto la questione del rilievo avanzato dal Dipartimento delle finanze nell’ultima seduta del Consiglio. «Dall’assessore però non mi è stata fornita una risposta chiara - attacca l’esponente di Obiettivo -, mancando di rispetto al Consiglioe che, a maggioranza, ha approvato la delibera di applicazione dell'addizionale e ai cittadini, che continuano a muoversi in un’assenza di regole certe. Come dimostra appunto il rilievo effettuato dal ministero, un fatto grave». Secondo Martinelli, il rilievo riguarda invece un’errata scrittura della delibera che l’ente locale ha affrontato assieme al ministero, individuando, proprio grazie alle indicazioni dei tecnici ministeriali, la soluzione al problema. «La porteremo in aula il 4 luglio - aggiunge Martinelli -. Non c’è alcun “giallo” e nemmeno una modifica della sostanza della delibera: i redditi sotto i 15mila euro rimangono quindi esenti. Non ci saranno nemmeno ripercussioni sul gettito». Di diverso parere Cisint perché, una volta introdotta una progressività dell’imposta per scaglioni di reddito, non è possibile che quello tra 0 e 15mila euro sia totalmente esente per i redditi che superano i 15mila euro. «Posso essere d’accordo che i redditi che non superano la soglia dei 15mila potranno sempre contare su un’addizionale pari a zero - spiega -, ma il Comune dovrà però prevedere un’aliquota inferiore a 0,5%, applicata per lo scaglione tra 15.000,01 e 28mila euro, per la fascia tra 0 e 15mila euro. Si tratterà dello 0,45%? Non lo so, attendo i chiarimenti».
Un impatto sul gettito dell’addizionale pare, comunque, ci sarà, se è vero che in via prudenziale i datori di lavoro al momento stanno trattenendo lo 0,5% per lo scaglione tra zero e 15mila euro. «Il Comune in sostanza potrebbe avere uno 0,05% di entrate in meno - dice Anna Cisint -. Con tutta probabilità si tratterà di poca cosa e i cittadini potranno effettuare delle compensazioni, ma anche questa vicenda dimostra ancora una volta come questa amministrazione si muova senza valutare le conseguenze delle proprie azioni, improvvisando e quindi creando insicurezza nei cittadini».
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