Adesso Trieste va in tour e quadruplica gli iscritti

Dalle palazzine del distretto sanitario di Valmaura ai problemi di quelle di via Domus civica, passando per l’aula all’aperto della scuola Caprin e per le rovine di quella di via Fianona. Continuano i tour rionali organizzati di Adesso Trieste allo scopo di immaginare la città del 2030. Una città dove idealmente il potere municipale sarà decentrato in favore delle circoscrizioni, che avranno a disposizione quote di bilancio da investire in progetti proposti dai residenti su base partecipativa. Questo perlomeno è l’auspicio degli attivisti guidati da Riccardo Laterza che, per iniziare, puntano dunque a correre con propri candidati anche per i consigli circoscrizionali, in vista delle comunali 2021. Per il momento possono contare su una base di 240 iscritti: «Quadruplicati nel giro di poco più di due mesi - fa sapere il portavoce Laterza -. Segnale che di un nuovo spazio politico l’esigenza era avvertita. Non è una cifra con cui si cambia il mondo ma è un buon risultato».
Tornando alle circoscrizioni, «Pur essendo nate per perseguire il decentramento amministrativo, sono solo dei parlamentini con funzioni consuntive - prosegue Laterza -. Chi siede sui loro scranni spesso rivendica più poteri. Ma poi i partiti di riferimento a Palazzo Cheba non fanno nulla. Noi vorremmo innanzitutto ridisegnare i confini delle circoscrizioni, che sono troppo grandi: da Chiarbola a Borgo San Sergio non è una dimensione rionale». E poi «vorremmo ragionare su aspetti locali, spazi abbandonati e sull’idea di bilancio partecipato, su modello ad esempio di Bologna: là i consigli di quartiere sono spazi dove i cittadini si organizzano, anche tramite l’utilizzo di quote di bilancio, votando appositi progetti per risolvere piccoli problemi». Ecco dunque il senso delle «esplorazioni urbane».
Dopo i due tour alla scoperta rispettivamente di Cavana e di San Giovanni, ieri mattina è toccato a Valmaura. Erano presenti una trentina di persone. Tra le case popolari del Distretto sanitario il pediatra Giorgio Tamburlini, tra le altre cose presidente del Centro per la salute del bambino, ha raccontato loro l’esperienza del “Villaggio per crescere” che ha sede proprio a pochi passi da lì. Seconda tappa nel cortile della scuola media Caprin, dove grazie all’insegnante Dario Gasparo sorge piccolo anfiteatro che al posto del proscenio ha un acero, con una lavagna affissa sul tronco: esempio più unico che raro, in zona, di didattica all’aperto. Dal punto di vista di Adesso Trieste, però, a Valmaura non si trovano solo esempi positivi. Stelio Cerneca, che tanti anni fa militava nel “Comitato per la difesa del giardino di via Flavia”, ha riferito delle incompiute dell’area dove oggi sorgono le palazzine di via Domus civica: «La mancata costruzione del giardino alternativo, previsto nel progetto ufficiale, è tuttora la cosa più grave. C’è poi lo spazio verde lasciato al degrado tra via Flavia e Strada vecchia dell’Istria: un ricettacolo di topi. E poco prima il fazzoletto verde abbandonato tra i due caseggiati. All’epoca facemmo 7 anni di battaglie, rapportandoci sia con Illy sia con Dipiazza e il suo assessore Franco Bandelli». Infine una sosta alla scuola slovena dismessa a seguito di un incendio, in via Fanona, e in via Macelli: «Qui a settembre si sarebbe dovuto inaugurare un nuovo centro civico - ha concluso Laterza -. Non è successo. E così la gente deve spostarsi per far le carte, in epoca Covid». —
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