Adriaco, da rifare le elezioni del direttivo

Sarà un mese di impasse per lo Yacht Club Adriaco che sabato scorso ha effettuato la propria assemblea ordinaria che prevedeva all’ordine del giorno anche l’elezione del nuovo Consiglio direttivo. Ma dalle urne un nuovo board non è emerso, nonostante fosse in lizza un’unica lista che sostanzialmente riproponeva il direttivo uscente capitanato dal presidente Piero Fornasaro de Manzini con qualche fisiologica modifica. Su 290 votanti i voti regolari sono stati 284 di cui 156 schede bianche e 128 indicanti il presidente, che quindi ha mancato l’asticella del quorum posizionata a quota 143. A norma di statuto ora un’altra assemblea va convocata entro trenta giorni e il sistema elettorale cambierà: non più un unico voto per l’intera lista del candidato presidente, bensì un’indicazione nominale per gli undici membri che compongono il direttivo.
Piero Fornasaro de Manzini commenta così la situazione che si è venuta a creare: «In sede di assemblea il club ha espresso alcune posizioni degne di attenzione e rispetto da parte del direttivo. Posizioni che da qui alla prossima assemblea elettiva saranno oggetto di valutazione e dibattito come si conviene a una grande famiglia che può avere al proprio interno sentimenti e aspettative diverse. Rimane agli atti il fatto che, ancor prima dell’assemblea, l'Adriaco, per la prima volta nella sua storia, è rimasto oggetto di gravi ingerenze da parte di soggetti terzi a cui le attività del club evidentemente rischiano di dar ombra e che, francamente, hanno mancato non solo a un debito di rispetto nei confronti del sodalizio, ma anche al ben che minimo spirito di correttezza sportiva e non. Peraltro, l’Adriaco ha sempre collaborato e non mancherà di collaborare con chi lo rispetti, tanto nella forma, quanto nella sostanza. Ci saranno dei chiarimenti e, quanto prima, questo capitolo fastidioso e, per certi versi, triste verrà definitivamente chiuso».
Che qualche fastidio serpeggiasse tra i moli dell’Adriaco era trapelato già dalla volontà di alcuni soci di creare una lista alternativa e concorrente a quella del direttivo uscente, ma le acque sembravano essersi pacificate quando la lista non si poi era manifestata. In fase assembleare tuttavia la mancata approvazione del bilancio consuntivo dell’anno appena trascorso – pur nella sua positività contabile – aveva denotato una fibrillazione che si è poi materializzata nel voto con scheda bianca.
L’interrogativo adesso è comprendere chi sarà in grado di raccogliere e convogliare la volontà dell’assemblea, dando corpo e progetto a quelle che ad oggi sono soltanto delle schede bianche. Non è dato sapere se un’altra compagine si andrà a creare – un fatto quest’ultimo che appare comunque molto probabile – oppure se una serie di soci si renderanno disponibili in maniera autonoma e personale per formare una nuova squadra.
Ciò che risulta certo è che il primo impegno del nuovo direttivo sarà mettere mano al bilancio per sottoporlo nuovamente all’approvazione dei soci.—
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