Aeroporto, una “iniezione” di 1,5 milioni

Per ora, in cassa, ci sono 250mila euro. Ma il “forziere” della società consortile Duca d’Aosta è destinato ad irrobustirsi perché sono in arrivo altri 1,5 milioni stanziati dalla Camera di commercio di Gorizia.
Diventa sempre più solido (anche economicamente) il piano di rilancio dell’aeroporto di Gorizia. L’altra sera si è svolta una nuova riunione operativa in cui si sono affrontati essenzialmente due temi: il cronoprogramma dei lavori che interesseranno il “Duca d’Aosta” e la creazione del Consorzio “de noantri” che vedrà la partecipazione del Csia (Consorzio industriale e artigianale) di Gorizia, della consortile che guida lo scalo di Merna e della Sdag, la società di gestione dell’autoporto.
«Che dire? Per ciò che concerne l’aeroporto, la strada oramai è in discesa e tutte le tessere stanno andando nel posto giusto. Contiamo di essere operativi - spiega Ariano Medeot, presidente sia del Consorzio industriale sia della Consortile - a fine marzo, al massimo ai primi aprile. Gli aerei potranno finalmente decollare e atterrare in assoluta sicurezza e con la nostra gestione».
Proprio in questi giorni, complici anche le belle giornate di sole, si sta procedendo con il taglio dell’erba. Un’operazione quantomai necessaria, considerato il lungo stop che ha conosciuto l’attività aeroportuale. «Il cronoprogramma, poi, prevede altre operazioni di natura preparatoria: vanno terminate - spiega ancora Medeot - le prove di portanza della pista e del raccordo che abbiamo realizzato per la “Pipistrel”. Poi, procederemo con il tamponamento delle tante, troppe falle che ci sono sulla recintazione».
Non manca una news dell’ultimo minuto. L’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha chiesto alla consortile di prevedere un presidio all’interno dell’aeroporto. «Ed è così che abbiamo chiesto - aggiunge il presidente della consortile - di adeguare la vecchia sede dell’Arma aeronautica che è una struttura ancora in discrete condizioni. Poi, bisognerà mettere mano anche all’hangar Gleiwitz: nonostante sia stato rimesso in sesto di recente ha bisogno ancora di alcuni interventi di manutenzione e restyling». Il presidio, fa sapere ancora Medeot, sarà composto da due persone della consortile, ancora da individuare.
Sullo sfondo, poi, resta da risolvere la questione della “famigliola” di caprioli che ha trasformato la zona aeroportuale nella sua (ampia e confortevole) casa. «Abbiamo inoltrato tutte le richieste del caso, c’è anche un progettino e, nei prossimi giorni, si procederà con il trasferimento degli ungulati». Quindi, anche questa curiosa e inaspettata partita sarà risolta.
La Consortile, in parallelo, entrerà a far parte del nuovo Consorzio unico tutto goriziano. La giornata di ieri (15 febbraio) coincideva con la scadenza per la formalizzazione dell’interesse della Consortile e della Sdag. «Ed entrambi gli enti hanno detto ufficialmente “sì” al processo di fusione. Altre tappe? Dovrà essere modificato lo Statuto entro il 30 aprile. Quindi, il documento modificato dovrà essere recepito, attraverso successive e distinte delibere, dalla consortile e dalla società di gestione dell’autoporto - conclude Ariano Medeot -. A conclusione, entrerà in azione un advisor che stilerà un piano per raggruppare i tre enti».
Da rammentare che il Csia di Gorizia è costituito dai Comuni di Gorizia (42,4 per cento) e Savogna (9,1), dalla ex Provincia di Gorizia (21), da Carifvg (18,3), dalla Camera di commercio della Venezia Giulia (8) e da tre imprese private, la cui presenza non dovrebbe essere prevista all’interno del nuovo consorzio allargato.
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