Agenzia delle Entrate: la coda c’è ma non si vede

Una mattinata negli uffici di Roiano: l’attesa è di circa un’ora ma molte persone prendono il numero e poi vanno a fare la spesa o a prendere un caffè
Silvano Trieste 26/07/2011 File di contribuenti, Agenzia delle Entrate
Silvano Trieste 26/07/2011 File di contribuenti, Agenzia delle Entrate

TRIESTE. Permanenza media in coda: un’ora. Qualche lamentela, ma nessuno si lascia prendere dallo sconforto: qui funziona così. Sarà forse la rassegnazione o l’abitudine, ma gli utenti sono oramai degli assi nell’attrezzarsi per le lunghe attese: giornale, merenda, un euro alla mano per il caffè al bar lì accanto. Benvenuti all’Agenzia delle Entrate nel cuore del rione di Roiano dove spesso è difficile trovare posto per l’automobile. Meglio il motorino o il bus, meno problemi. Dodici sportelli aperti su tredici.

E’ un ente fiscale pubblico ma autonomo nella gestione e nei regolamenti, che offre un ventaglio di servizi quali la registrazione di atti privati e pubblici, emissione di codici fiscali e tessere sanitarie elettroniche, rilascio di partita iva, compilazione delle dichiarazioni, assistenza per il bollo auto, ricevimento documenti, comunicazioni di irregolarità, successioni e donazioni. In pratica, per il residente, una sorta di linea diretta con lo Stato.

Le due incaricate al banco prime informazioni si mostrano disponibili nel fornire chiarimenti, così che dopo i primi attimi di esitazione davanti al distributore di numeri (“A quale sportello mi rivolgo?”, “Quale biglietto devo prendere?”, “Come compilo il modulo?”), il flusso degli utenti, che spesso si accalca all’ingresso, viene smistato in sala d’attesa, sotto il grande display elettronico, multi-lingue e multi-informazioni, che scandisce la successione dei turni. Il “centro” di smistamento funziona malgrado il continuo viavai di persone.

Qui il buon cittadino, il bravo contribuente sa di venire ad adempiere ai propri doveri civici ed è forse per questo che la gente appare quasi rassegnata di fronte allo spettacolo quotidiano di una coda infinita. Ci si cerca un posto a sedere e si attende pazientemente il proprio turno, senza fare storie.

Anche se non tutti sono pazienti e rassegnati e c’è chi, come Adele, in attesa da oltre un’ora, lamenta una grossa disorganizzazione: «Non vede che fila? E che lentezza?

La confusione è totale, lo spazio è troppo ristretto per le centinaia di persone che ogni giorno si rivolgono a questo ufficio. Spesso la coda prosegue addirittura fuori dalla porta d’entrata e quando si blocca l’erogatore dei biglietti è la fine».

Succede per esempio nei primi giorni della settimana o quando si arriva in prosssimità di scadenze importanti.

Ma per la gran parte dei clienti l’attesa di un’ora è “normale”, il servizio che verrà loro fornito è, d’altra parte, indispensabile.

Spesso la fortuna vuole che molti si spaventino davanti alla fila e abbandonino l’impresa per ritornare in un momento più propizio, rimandando ad un altro giorno, consentendo a chi rimane di concludere prima le pratiche. E’ una sorta di selezione naturale, una gara di resistenza. Chi non è abituato ad andare per uffici spesso si altera e si arrende. Gli altri, invece, si organizzano.

Per il resto, l’importante è mantenere l’autocontrollo e, perché no, il buon umore: mamma Giuliana e Asia, 9 anni, nel frattempo hanno approfittato per fare la spesa e prendere un gelato insieme.

Se attesa dev’essere, almeno che sia di qualità! Ma Giuliana ammette: «Oggi sono in ferie e dover aspettare non mi pesa. Certo, quando si lavora non è il massimo passare la mattinata qui in coda».

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