«Agenzia dell’Entrate al collasso, personale ai minimi termini»
la criticità
Situazione sempre più difficile, a causa delle carenze di personale, nelle sedi isontine dell’Agenzia delle Entrate. A denunciarlo sono i sindacati territoriali Fp-Cgil, Cisl-Fp e Confsal-Unsa con i segretari Alessandro Crizman, Massimo Bevilacqua e Gianluca Gianuzzo. «L’emergenza coronavirus – hanno spiegato – ha aggravato criticità già conclamate, legate agli effetti del mancato turnover del personale andato in quiescenza».
Effetti particolarmente pesanti soprattutto a Monfalcone, anche in relazione a un bacino di utenti particolarmente numeroso, vista la presenza di Fincantieri e del suo indotto: «L’ufficio territoriale – hanno sottolineato i tre segretari – è disastrato e al limite del collasso. Il personale, infatti, non è sufficiente e i pochi dipendenti in servizio, nonostante un impegno encomiabile, non possono più compensare i vuoti in organico né assicurare attività extra, come stanno facendo da tempo, senza che questo si ripercuota pesantemente sul lavoro ordinario, con inevitabili disservizi all’utenza. Disservizi, come detto, non certo causati dal personale, che fronteggia a testa alta urgenze ed emergenze quotidiane, ma dalla mancanza di un’efficace programmazione sulla copertura dei vuoti di organico e da altre, annose criticità organizzative irrisolte».
E ancora, se la carenza di personale è cronica in tutte le sedi dell’Agenzia, la situazione è particolarmente critica al crescere dei bacini di utenza e l’insufficienza delle misure messe in campo al fine di gestire l’attuale situazione di emergenza sanitaria.
«Se da un lato la gestione della direzione provinciale è stata apprezzabile – hanno osservato Crizmans, Bevilacqua e Franzoso – grazie al pronto ricorso allo smart working e all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, va rilevato che l’accesso alle sedi esclusivamente su appuntamento non basta a garantire la piena sicurezza di lavoratori e utenti, in particolare a Monfalcone. Non è prevista infatti la rilevazione sistematica della temperatura né ci risulta il ricorso a un controllo esterno, attraverso guardie giurate o altri incaricati, volto a regolamentare gli ingressi. Al di là della buona volontà dei dipendenti, risulta pertanto sempre più complicato garantire gli elevati standard qualitativi di servizio che hanno sempre caratterizzato le sedi dell’Agenzia delle Entrate in provincia di Gorizia».
Risulta altrettanto difficile, in queste condizioni, «dare il necessario contributo a quei sacrosanti obiettivi di lotta all’evasione che spettano all’Agenzia delle Entrate e di cui troppo spesso la politica si riempie la bocca – hanno infine denunciato i sindacati territoriali Fp-Cgil, Cisl-Fp e Confsal-Unsa – salvo poi non preoccuparsi di garantire le condizioni che li rendano concretamente raggiungibili, nell’interesse della pubblica amministrazione e della collettività».—
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