«Aggrediti da CasaPound» “Potere al popolo” all’attacco

Il portavoce Cosolo ha sporto denuncia per minacce: «Reduci dal corteo dell’Anpi ci siamo fatti una foto davanti al Municipio e siamo stati insultati dagli attivisti»
Bumbaca Gorizia 18.01.2020 Corteo ANPI contro Decima MAS © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 18.01.2020 Corteo ANPI contro Decima MAS © Foto Pierluigi Bumbaca



La commemorazione della Decima mas in municipio e la contromanifestazione con corteo promossa dall’Anpi porta una lunga serie di strascichi.

Tutto si concentra su un episodio denunciato (anche attraverso una querela per minacce) di “Potere al popolo isontino” e del suo portavoce Stefano Cosolo.

Un gruppo, aderente al movimento, ha partecipato sabato scorso alla manifestazione anti-fascista conclusasi, attorno a mezzogiorno, in piazza Vittoria. «Io e un gruppo di attivisti - spiega Cosolo - ci siamo intrattenuti per circa un’ora al bar Vittoria, dopodiché ci siamo mossi verso il parco della Rimembranza per recuperare le nostre auto. Lungo il tragitto, arrivati in piazza Municipio e constatato che ormai l’area non era più presidiata e la cerimonia della Decima mas era finita da un pezzo, ci siamo fermati per fare una foto ricordo davanti al palazzo comunale: eravamo in sette con le bandiere del partito. E abbiamo scelto questa location in quanto consideriamo il municipio un’istituzione democratica della nostra Repubblica».

Quindi, precisa Cosolo, nessun gesto provocatorio. Fatto sta che, ad un certo punto, «abbiamo sentito urla provenire da via Mazzini, dalla sede di CasaPound. Sono uscite alcune persone e hanno iniziato a dirigersi verso di noi, inveendo con frasi tipo “Andatevene via”, “Venite qui se avete il coraggio”, “Venite a cantare qui Bella Ciao”. Ci siamo allontanati preoccupati verso il Tribunale e ci siamo accorti che il gruppo di persone si era ampliato, diventando uno schieramento ben allineato fermo all’altezza del ristorante giapponese Yuxi (l’ex Fly, ndr). Erano le 13 di sabato».

A quel punto, sono state allertate telefonicamente le forze dell’ordine. Cosolo - è una curiosità - è ispettore capo della Polizia locale ma aveva partecipato alla manifestazione dell’Anpi libero dal servizio, da privato cittadino, senza divisa. «I carabinieri mi hanno dato istruzioni di rimanere sul posto e attendere l’arrivo della pattuglia. Cosa che abbiamo fatto. Intanto, le offese sono continuate, anche alla presenza di militari dell’Arma e Polizia».

Cosolo chiede che vengano visionate le immagini delle telecamere «al fine di comprovare la nostra presenza in piazza Municipio e non in via Mazzini (dove ha sede CasaPound, ndr). Nei confronti degli attivisti di CasaPound né il sottoscritto né chi era con me ha mosso alcuna provocazione per cui mi risulta assolutamente inspiegabile e preoccupante quanto è accaduto. Questo atto è molto grave perché sono, anzi siamo stati limitati nella libertà personale e di movimento. Si può e si deve fare una foto davanti al municipio, nessuno può vietarla. Chiedo che vengano individuati i responsabili dell’aggressione e che si approfondisca la questione per capire se ci sono reati. È stata una vera e propria intimidazione», tuona Stefano Cosolo.

Che chiede, anche, all’amministrazione comunale che sia «garantita piena fruibilità del municipio e delle zone limitrofe. Sia chiaro a tutti: io, la foto con la bandiera del mio partito, davanti alla Casa comunale, continuerò a farla. E denuncerò chiunque tenti di impedirmelo». —



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