"Ai Portici" un salotto della bellezza fin dal 1927

TRIESTE. Prosegue il viaggio del Piccolo nei negozi storici di Trieste: una rassegna intrapresa con l’obiettivo di raccontare la città con la voce dei luoghi del commercio triestino che hanno saputo mettersi al passo con i tempi senza mai perdere la propria connotazione originaria in un mondo e in una società che cambiano e dimenticano in fretta.
Quelli che vengono esplorati in queste puntate sono locali spesse volte citati dalle guide turistiche, che li annoverano tra i luoghi da non perdere. di Laura Tonero La classe – si dice – non è acqua. E basta entrare alla profumeria Ai Portici, aperta dal 1927, per averne conferma: qui la raffinatezza e la classe la fanno da padrone. Una tradizione fatta di buongusto, gentilezza e prodotti selezionati ed esclusivi che hanno permesso a questo piccolo gioiello di sopravvivere all’apertura dei grandi store del make-up. Anzi, di superarle nel gestire una clientela esclusiva che si affida ai consigli di Daniela Benussi e dalla sua collaboratrice Barbara Sancin.
Passando sotto i Volti i Chiozza è impossibile non essere rapiti da quelle vetrine con le rifiniture in ferro battuto, la preziosa porta d’entrata e l’esposizione di bottigliette e bijou. «Ad avviare questa attività è stata la famiglia Sacerdoti», racconta la titolare: «Negli anni Sessanta la profumeria è stata rilevata da mia zia che da tempo ci lavorava come commessa. Io fin da piccola ho frequentato il negozio iniziando a gestirlo nel 2008». Gli alti scaffali, il raffinato mobilio, gli stucchi sul soffitto e il grande lampadario in vetro sono rimasti intatti. «Le uniche cose su cui siamo intervenuti sono il colore dei mobilio, che abbiamo schiarito per dare più luce al negozio – precisa Benussi – e il bordo superiore degli scaffali che abbiamo tolto per alleggerire l’arredo».
Ai Portici non si trovano solo i profumi del momento, ma anche esclusive fragranze francesi realizzate soltanto con estratti naturali. E poi marche di cosmetici di alto livello, borse e accessori di Hermès, creme e sieri preziosi... «Molti pensano che rivolgersi a noi significhi spendere molto – sostiene la titolare – invece qui è possibile trovare sia le creme per il viso da 640 euro a confezione sia quelle da 40 euro: soddisfiamo tutti». Avvocati, politici, manager: capita spesso di vedere donne in carriera fare acquisti Ai Portici.
Né mancano gli uomini. «Ci sono signori che spendono molto per la cura del loro viso – valuta la responsabile – ma spesso per pudore, per non svelare insicurezze in tema di rughe e occhiaie preferiscono rifornirsi dove si mette la crema nel carrello e si paga alla cassa». Ma come sono cambiate negli anni le esigenze delle donne? «Oggi sono molto più decise e informate – spiega Benussi – osano e azzardano di più. Le proposte sono mutate, la scelta nel settore della bellezza è diventata infinita». Nelle profumerie fino agli anni Sessanta si vendevano solo creme per il viso, saponette, shampoo, rossetti e ciprie. «Ricordo la famosa crema di Olga Ceckhova o la Lo Lo Mai – dice Benussi – e il boom degli sloveni alla ricerca di prodotti da loro introvabili. Quel flusso di acquirenti è terminato alla fine degli anni Ottanta, ma noi abbiamo mantenuto una nicchia di clienti anche da oltreconfine».
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