Ai ragazzi piace manga, con il mito del Giappone

L'Estremo Oriente ha sempre suscitato una certa curiosità nell'immaginario occidentale. Già dall'epoca di Marco Polo gli scrittori che trattano di questi luoghi esotici hanno riscosso un certo successo in un pubblico limitato però ai soli intellettuali. In seguito questo interesse si è allargato a fasce sempre più ampie di popolazione (si pensi a fenomeni come la New Age, influenzata fortemente dalla cultura indiana) fino ad arrivare alla fascinazione di massa che riguarda la cultura nipponica. Tra i giovani dilaga il mito del Giappone, grazie a fumetto e animazione.
Oggi il lettore europeo ed americano cerca l'elemento esotico in opere orientali: manga (semplicemente "fumetto" in giapponese, nel resto del mondo assume il significato di "fumetto nipponico") ed anime (cartoni animati giapponesi).
Se però si analizzano più attentamente i contenuti dei racconti si scopre che ad andare per la maggiore è l'ambientazione fantastica o comunque non più quella del lontano est, vi si legge anzi un tentativo di emulazione dei canoni del vicino ovest. E a volere tali caratteristiche è lo stesso mercato giapponese poiché nella creazione dei manga quello occidentale non è affatto preso in considerazione. E quindi l'interesse verso manga ed anime da cosa nasce?
Da un lato una fruizione così ampia implica necessariamente una vicinanza culturale, dall' altro l'interesse si discosta dal fumetto occidentale poiché il manga affronta temi cari tanto ai giapponesi, soprattutto adolescenti, quanto agli europei ed americani. Quella nipponica infatti è una società giovane, in crescita ma repressa e fortemente legata alle tradizioni. Nel Paese del Sol levante c'è una forte spinta di evasione dalla realtà, non circoscritta ai soli adolescenti, che porta alla rappresentazione di un mondo distorto il quale appare agli Otaku (appassionati di manga) come "l'esotico Ovest". Nella cultura occidentale problematiche di questo tipo non sono così rilevanti da trovare un riscontro nelle pubblicazioni, ma interessano comunque tutti gli adolescenti che in questo modo trovano una valvola di sfogo ed evasione in un ambiente che è solo una distorsione del proprio. In più questi vi trovano temi di etica, onore, sessualità di matrice nipponica ma talmente idealizzati che anche l'europeo o l'americano ci si possono immedesimare.
Un successo, quello dei manga, determinato da fattori singolari ma che si può collocare nel filone della letteratura orientaleggiante.
Allo stesso modo, infatti, nel raccontare ad un pubblico europeo una cultura sconosciuta come quella dell'est scrittori come Salgari e Polo hanno potuto solo paragonarla alla propria, operando una distorsione.
Leonardo Godeas
III DLiceo Scientifico
“Duca degli Abruzzi”
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