Al Consorzio arriva la svolta Se ne va anche il direttore
Confermate le dimissioni di Fontana che resterà sino al bilancio consuntivo «Ormai gioco in difesa, non ho più la serenità per lavorare, serve linfa nuova»

Bonaventura Monfalcone-28.04.2014 Consorzio-Enzo Lorenzon-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Cambia davvero tutto per il Consorzio di sviluppo economico del Monfalconese, la svolta probabilmente ci sarà solo a fine febbraio 2018, ma già in questi giorni è stata avviata la rivoluzione che farà voltare pagina di 20 anni di storia a un ente che ha aiutato e accompagnato in maniera decisiva lo sviluppo industriale isontino e la nascita di nuove aree e settori produttivi. Il nome è stato già mutato, da Consorzio per lo sviluppo industriale a Consorzio per lo sviluppo economico. È stato pure variato lo statuto dopo la riforma regionale, sono cambiati anche come è noto i rapporti di forza dopo la chiusura della Provincia di Gorizia con le quote che vedono ora Monfalcone, che ha il 38,37%, socio di maggioranza relativa. Ma la vera svolta epocale viene avviata adesso con l’annuncio, pubblicato qualche giorno fa pure sul giornale, del bando di concorso per la caccia al nuovo direttore. Nessuna strategia nascosta, nessuna mossa politica ad arte delle dimissioni annunciate per poi ritirarle davanti al coro che chiede un ripensamento. Soltanto per ragioni di responsabilità istituzionale, come richiesto per primo dal sindaco Anna Cisint, e per garantire la funzionalità operativa dell’ente l’attuale direttore Giampaolo Fontana ha accettato di prolungare il suo incarico fino alla chiusura del bilancio finanziario 2017.
Ma in realtà tutto potrebbe cambiare anche prima. E a deciderlo saranno i soci la prossima settimana. Il presidente, Enzo Lorenzon infatti ha convocato per il 12 settembre l’assemblea nella sede dell’Europalace. E sia il presidente che i componenti del Consiglio di amministrazione ribadiranno quanto emerso in una delle ultime riunioni dello stesso cda. Che nessuno è attaccato alla poltrona e vuole rimanere oltre il necessario. Secondo le regole della riforma, per dare tempo al varo delle nuove indicazioni e il nuovo organo direttivo, il cda ha come data di settembre 2018. Ma c’è già una data per avviare il cambio, a fine febbraio prossimo quando sarà votato il bilancio consuntivo. Il direttore Fontana ha assicurato la sua presenza al massimo fino ad allora. Ma se i soci desiderano accelerare la svolta sin da subito lo potranno fare.
Un chiaro messaggio al socio di maggioranza, il Comune di Monfalcone che sicuramente ha la prima voce in capitolo. Ma anche agli altri soci che potrebbero allearsi e fronteggiare quello di di maggioranza con nuove decisioni, a cominciare dalla Camera di commercio della Venezia Giulia (che detiene il 24,50%) o il Comune di Staranzano (10,46%) fino al più piccolo dei comuni, Doberdò del Lago (0,95%).
«Nessuno di noi è attaccato alla poltrona, io per primo - insiste lo stesso direttore Fontana - con il prossimo primo marzo, ho iniziato infatti il primo marzo 1998, compio 20 anni alla guida amministrativa del Consorzio. Un’esperienza incredibile e intensa, ma che credo sia terminata. Non penso faccia bene la mia permanenza oltre a questo tempo, ritengo che ci sia bisogno di un cambiamento e di linfa nuova. Anche perché, considerando il bagaglio delle scelte fatte in passato in 20 anni di attività, ora non riesco più a giocare in attacco, ma soltanto in difesa». Una posizione molto determinata spiegata nel corso dell’ultimo cda durante il quale Fontana ha formalizzato la risoluzione del rapporto di lavoro. Una scelta di andar via anche se solo a un anno dalla pensione (scatterebbe nel 2019) che ha precise ragioni e fondamenti.
«Ci sono delle situazioni, legate al mio operato ventennale - afferma - che non mi danno più slancio per operare con serenità alla direzione del Consorzio». Fontana per doverosa riservatezza non ne parla esplicitamente. Ma è chiaro che si tratta da una parte della burocrazia che rende arduo se non impossibile ogni tipo di intervento, con regole e paletti ambientali che smontano qualsiasi entusiasmo. Ma dall’altra c’è l’accanimento dei controlli di tutti gli organi giudiziari, che grazie alla selva di paletti e alle regole infide e mutevoli, mettono a rischio o fanno cadere tutti i progetti più rilevanti, dall’insediamento industriale alle infrastrutture. Tra i tanti esempi l’escavo del canale di accesso al porto di Monfalcone, il cui progetto è stato commissionato dall’Azienda porto al Consorzio dopo un decennio di blocco giudiziari. Stavolta pareva ripartito, ma in realtà si è nuovamente impantanato e di lui non si ha più alcuna notizia. Toccherà al nuovo Consorzio affrontare, come braccio operativo della Regione, le nuove sfide industriali e infrastrutturali, con cda rinnovato, ridotto a tre componenti che dovranno esser scelti tra esperti, persone di comprovata esperienza amministrativa e imprenditoriale. Ma anche con alla guida un nuovo direttore. Il bando è già partito e le domande per la selezione devono essere presentate entro il 28 settembre.
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