Al Villaggio del Pescatore un albergo, 30 appartamenti e un’arena a cielo aperto
Illustrato un progetto da 15 milioni per il rilancio dell’area. Interesserà una superficie oggi abbandonata di oltre 10 mila metri quadrati dove un tempo si lavorava il pesce
Tutto è nato da una sera «nebbiosa» di due anni fa. L’architetto milanese Marco Piva viene invitato per un sopralluogo al Villaggio del Pescatore dalla società Duino 2020 Srl. La perlustrazione attorno alla cittadina inizialmente non lo trova convinto; poi, guardando giù dal suo albergo, vede lo scorcio sul mare e capisce «cosa ha pensato Rilke di questa zona cent’anni fa».
Da quel giorno prende le mosse un progetto rimasto nell’ombra fino a oggi, che promette di cambiare radicalmente il volto del Villaggio del Pescatore. Un albergo da una sessantina di camere, cui si aggiungono trenta appartamenti e un’area commerciale in linea con la tradizione dell’area, dunque rivolta anzitutto ai diportisti e ai pescatori. E poi una piazza aperta a tutti, infine la ciliegina sulla torta: un’arena a cielo aperto, che dovrebbe sorgere dietro al ristorante “Al pescaturismo”, dove oggi si trova un grande parcheggio. Insomma, un nuovo “Portopiccolo”, spostato di qualche miglia? «No – risponde Piva –. L’impatto sarà diverso: è una struttura lineare che non ha alcuna pretesa di imponenza».
A vedere i rendering, che Piva proietta sullo schermo davanti a decine di triestini meravigliati, l’impatto è notevole. Piva ha ragione quando ricorda che, almeno finora, il Villaggio del Pescatore è stato sottovalutato, ignorato dai grandi riflettori. Spazio perfetto per la creatività dell’architetto milanese, specializzato in rilanci di aree dismesse, dalla Lombardia al resto del mondo.
La superficie interessata è di circa 10 mila metri quadrati e coincide, in sostanza, con il complesso abbandonato dove un tempo si lavorava il pesce. L’operazione – come ordine di grandezza – dovrebbe ammontare a 15 milioni di euro e comprende, oltre alla struttura di cui sopra e all’arena a cielo aperta qualche metro più in là, anche altri due edifici limitrofi di ridotte dimensioni. Questi ultimi hanno già ottenuto il permesso di costruzione: nei primi mesi del prossimo anno si procederà alla loro demolizione e l’intervento dovrebbe così fungere da modello, di modo da comprendere l’approccio e il modus operandi della squadra di Piva.
«Sono fiducioso, in massimo due anni dovremmo finire tutto», dice ancora Piva, supportato in ciò dall’architetto Giansilvio Contarin: «Il dialogo con l’amministrazione procede spedito». Molti aspetti andranno approfonditi nei prossimi giorni, ma della grande struttura che farà da copertina al complesso si sanno già alcune cose: l’architettura è improntata a uno stile essenziale dominato dal vetro, la piazza dovrebbe diventare un punto di riferimento per il Villaggio del Pescatore, ci sarà un «wellness center» e le coperture degli edifici saranno dotate di pannelli fotovoltaici. Sarà comunque mantenuta una continuità con il contesto urbano adiacente, come dovrebbero dimostrare i primi due palazzi su cui si interverrà a inizio 2025. In tutto ciò ne uscirà rinnovata anche la promenade, che attualmente si interrompe proprio in prossimità del complesso fatiscente: l’intervento andrò comunque concordato con il Demanio.
Ricapitolando: un complesso con albergo da sessanta camere, trenta appartamenti e servizi vari, compresa un’area commerciale a vocazione marittima; un’arena a cielo aperto e due edifici collaterali a completare il quadro. La firma porta il nome della Duino 2020 Srl
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