Alberi e fontanelle, l’ex caserma Amadio diventerà un parco

CORMONS. Obiettivo rimboschimento. Il 2016 dell'ex caserma Amadio, ora Giardini della pace, sarà contraddistinto proprio da questo: l'intenzione dell'amministrazione comunale infatti è quella di piantare diverse essenze arboree. Una delle zone individuate per la piantumazione degli alberi è quella oggi ancora coperta dai manufatti militari da abbattere lungo via Madonnina. Ma la loro presenza è destinata a durare ancora poco: il primo intervento in programma quest'anno nell'area riguarda infatti proprio la loro demolizione. Sarà possibile grazie ad un contributo di 200mila euro che la Regione ha dato alla Camera di Commercio, che si incaricherà di provvedere all’intervento. «Una volta che gli edifici saranno abbattuti provvederemo a bonificare il terreno e quindi piantare gli alberi - spiega il sindaco Luciano Patat - . La nostra intenzione è di posizionarne anche molti altri in diversi punti dei Giardini della Pace. In prossimità dell'ex piazza d'armi, innanzitutto, ma non solo. E poi ci sono diversi interventi che nei prossimi mesi necessariamente dovremo svolgere». Il più importante sarà l'allacciamento della linea elettrica. «Ora il parco non è illuminato, posizioneremo punti luce di modo da rendere tranquillamente usufruibile l'area anche di sera, soprattutto d'estate. Ci saranno anche fontanelle e bagni chimici. Aumenteremo le dimensioni del parcheggio già esistente verso via Gorizia, di fronte alla sede dell'Unitre. Certo, il compito di proseguire nella messa a punto del parco sarà anche della prossima amministrazione comunale». Previste maggiori zone d'ombra: «Anche se dovremo pazientare credo un po di tempo dal momento della posa degli alberi per dare loro modo di crescere in modo tale da rendere i Giardini della pace davvero coperti dal sole in più punti», chiosa il sindaco Patat. L'area inoltre attende di sapere il destino della palazzina dormitorio dell'ex caserma: il Comune presenterà nelle prossime settimane alla Sovrintendenza un progetto, sul quale sta lavorando un professionista, nel quale se ne richiederà l'abbattimento in cambio dell'impegno da parte del Comune stesso di restaurare e valorizzare la vicina palazzina comando. L'ultima parola in merito, però, spetterà alla Sovrintendenza.
Matteo Femia
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