Alcaras: «L’inchino? Non l’ho mai fatto e non lo farò mai»

Ama e rispetta il mare con grande passione, coltivata fin da piccolo, quando usciva in barca con il padre. E’ vissuto a Monfalcone diversi mesi per seguire di persona l’allestimento della “Carnival Breeze”, consegnata da Fincantieri agli armatori martedì sera nello stabilimento di Panzano.
Il comandante Vincenzo Alcaras, nato 45 anni fa a Pozzallo, in provincia di Ragusa, che si appresta a “guidare” la “Breeze” per i mari del mondo, è un uomo di polso, deciso e con le idee chiare. Per sette anni ha fatto parte della Princess Cruise e da sedici è comandante delle passeggeri della Carnival Cruise Line.
Alcaras conferma di avere lo stesso entusiasmo del primo giorno ed è contrario all’oramai celebre “inchino” o “saluto”, quando la nave passa davanti alle località turistiche.
Non si stanca di dire che la Breeze è molto bella. In effetti il colpo d’occhio che si ha entrando nell’Atrium è qualcosa di paticolare, con quattro ascensori panoramici che svettano verso i ponti superiori fino a lambire un “cielo stellato”.
Comandante, qual è la particolarità di questa nave? «E’ una costruzione molto diversa e più grande delle altre. Un’ammiraglia moderna con tanti requisiti: innovazione, lusso, qualità, tecnologia, originalità. Ha uno stile e un design più “europeo” rispetto ai forti colori tradizionali americani. Anche se raccoglie i gusti di tutti il mondo, la Breeze ha uno stile più sobrio, specie nella zona della “Promenade”. Oggi la potremmo definire come la “silhouette” del Mediterraneo, che la fa sembrare molto maestosa in mare.
Come si è trovato a Monfalcone? «Ho avuto modo di confrontarmi con la gente e le maestranze del cantiere. Tutti sono qualitativamente molto preparati. Protagonisti che hanno creato una cantieristica che non ha rivali nel mondo. In Italia facciamo cose straordinarie e tante volte non lo sappiamo. E questa nave ne è un esempio».
Dopo la tragedia della Costa Concordia nel linguaggio comune si parla spesso di “inchino”. Cosa ne pensa? «Non l’ho mai fatto, non lo farò mai e non so perché bisogna farlo. La nave non “saluta” perché quando entra nei porti è già maestosa. Tutti la vedono. Perciò ribadisco che sono assolutamente contro l’ “inchino”».
Quali doti avere un comandante nelle situazioni che si creano a bordo di una città-nave?. «Tanto e tanto buon senso. Essere soprattutto uno psicologo e dialogare con tutti».
Ciro Vitiello
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