Alikè: si decide il 31 maggio

Aliké, si decide il 31 maggio. Gli avvocati Alberto Tarlao e Livio Grapulin, difensori di Dimitri Passaro, uno dei due ex amministratori della holding immobiliare fallita il 19 febbraio 2009 e...

Aliké, si decide il 31 maggio. Gli avvocati Alberto Tarlao e Livio Grapulin, difensori di Dimitri Passaro, uno dei due ex amministratori della holding immobiliare fallita il 19 febbraio 2009 e proprietaria, tra l'altro, di villa Hausbrandt a Trieste, ieri hanno chiesto un altro rinvio al giudice Laura Barresi. Il motivo è che la banca svizzera che avrebbe dovuto versare ai curatori per conto di Dimitri Pasaro la somma di un milione e mezzo di euro, non avrebbe ancora ricevuto il denaro, anche se gli aspetti documentali della transazione sono già stati definiti.

Dunque l’ennesimo, (esattamente il terzo) rinvio dopo l’accordo stipulato il 19 ottobre dello scorso anno in cui il giudice Barresi, d’intesa col pm Federico Frezza, aveva condizionato il pagamento della somma complessiva di 3 milioni di euro all’ammissione al patteggiamento. Per l’altro ex amministratore, Gianluca Valenti (attualmente residente a Cittadella dove ha avviato una nuova attività), il difensore, l'avvocato Gianluca Rizzardi, ha messo sul piatto già da tempo la totalità delle quote di una società immobiliare di Tarvisio proprietaria di terreni del valore, sulla carta, di un milione 450mila euro.

Passaro vive a Belgrado ed è diventato co-amministratore delegato e direttore finanziario della Securum equity partner & associates, società italo-serba nata per essere la fotocopia del Gse (Gestore dei servizi energetici) italiano. Lo scorso 30 ottobre la società di Passaro ha sottoscritto un accordo quadro con la Repubblica di Serbia per la realizzazione del progetto OneGiga, il più grande parco fotovoltaico al mondo. Eppure i soldi per chiudere la vicenda Alikè stentano ad arrivare.

Ieri in aula si è parlato anche dei due funzionari di banca accusati di falso in bilancio in concorso con operazioni che provocano la bancarotta o meglio il dissesto finanziario. Si chiamano Enrico Baracani, 45 anni e Giuliana Giammello, 55 anni. Il primo è dipendente della Cassa rurale e artigiana di Staranzano e Villesse, la banca di riferimento di Alikè. Il secondo ha operato per conto della Cassa di risparmio del Fvg che fa parte della holding di Banca Intesa San Paolo. Per questa ultima posizione è stata avviata una transazione per alcune centinaia di migliaia di euro. (c.b.)

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