Alla casa di riposo del Comune di Muggia sbarca l’arteterapia



Nella casa di riposo di Muggia è sbarcata l’arteterapia. Fino alla fine di dicembre la struttura comunale di salita Ubaldini sarà protagonista del tirocinio di un’aspirante arte terapeuta, Elena Lenaz, in formazione nella scuola di specializzazione in arteterapia Artea. Sul piano pratico si stanno proponendo delle sedute a cadenza settimanale della durata di 60 minuti con un massimo di cinque partecipanti. Le sedute vengono fatte in gruppo anche se ogni partecipante, in realtà, intraprende un percorso individuale, trovando con il tempo il modo migliore per esprimere sé stesso, il suo immaginario, i suoi ricordi, i suoi bisogni, L’arte terapeuta accompagna così ognuno nel suo percorso leggendo le opere attraverso la decodifica del linguaggio artistico, che è poi lo specchio delle vicende interne e relazionali di chi crea l’opera.

«L’arte è una diversa forma di comunicazione che ha le sue regole e la sua grammatica. Mettendo a disposizione vari tipi di materiali come acqua, secchi, scultorei e new media, si ha la possibilità di imparare questo linguaggio, e trovare quale materiale è più consono per esprimere se stessi», racconta l’assessore alle Politiche sociali Luca Gandini. La cooperativa Itaca, capofila dell’Ati Welcoop che gestisce la casa di riposo, ospitando i tirocinanti nei vari servizi distribuiti sul territorio, collabora da diverso tempo con la scuola di arteterapia con sede a Milano, che propone un percorso di studio finalizzato alla formazione di “specialisti dell’immagine”, quest’ultima intesa come veicolo di comunicazione. E così ogni mercoledì dalle 10 alle 11, nella sala da pranzo della casa di riposo, gli anziani hanno già avuto e avranno ancora modo di partecipare a dei laboratori tesi proprio ad aiutarli in tantissimi aspetti del proprio percorso di vita all’interno della struttura di assistenza. «A conclusione del percorso – conclude Gandini – gli elaborati verranno esposti . Ogni ospite, che dispone di una cartellina personale, sceglierà quale manufatto esporre e condividere, in tal modo, con gli altri. Tutto questo contribuisce peraltro a creare comunità, vita in comune, serenità».—



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