Alla Leonardo 40 assunti nel 2021 e la Rsu chiede un incontro in Regione

Il consigliere dem Moretti ha ascoltato i sindacati che da tempo auspicano un confronto generale con la giunta Fedriga
Luca Perrino

Luca Perrino / RONCHI

Un focus sullo stato di salute di una delle maggiori aziende presenti nella cittadina. Nei giorni scorsi il capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, Diego Moretti, ha incontrato la rappresentanza sindacale unitaria del sito di Ronchi dei Legionari di Leonardo Spa, rappresentata dal coordinatore Massimiliano Bertossi e da Vincenzo Intermite, entrambi della Fim-Cisl.

L’incontro è servito per fare il punto della situazione dello stabilimento ronchese che occupa, tra diretti e indotto, 450 persone. I rappresentanti sindacali hanno illustrato lo stato della situazione lavorativa dello stabilimento di via Mario Stoppani, dalla situazione occupazionale, con una quarantina di assunti nel 2021, a quella dei carichi di lavoro. Una situazione, in questo caso, legata allo sviluppo di alcuni prodotti di punta dell’azienda, che presenta una situazione incoraggiante. Pur all’interno di un contesto positivo per l’azienda, la Rsu ha reclamato maggiore attenzione da parte degli attuali vertici della Regione, ai quali la stessa ha chiesto in più occasioni un incontro, richiesta che finora non avuto alcun riscontro.

«Non posso sperare – ha detto Moretti – che una risposta arrivi il prima possibile. Questa è un’azienda fortunatamente sana, visto anche il gran numero di assunzioni dello scorso anno, ma i lavoratori meritano attenzione e meritano di essere ascoltati».

Ronchi dei Legionari è uno stabilimento di eccellenza nella progettazione, sviluppo e realizzazione di velivoli senza pilota e simulatori di volo. La storia di Leonardo è quella di Meteor Spa, fondata nel 1947 da Furio Lauri. Nei campi del Nordest giacciono decine di velivoli inglesi tipo Auster e di americani Farchild che vengono portati a Ronchi dei Legionari e rimessi in efficienza. Nel 1959 avviene il salto di qualità. La Meteor inizia ad interessarsi di un nuovo avvincente settore, quello degli aerei senza pilota, costruiti in materiale composito, da impiegarsi come aerobersagli per l’addestramento delle artiglierie terrestri e navali e per missioni di ricognizione. Nasce così il P-0, mentre nel 1960 inizia la fase della cooperazione internazionale e del potenziamento della società che conta un centinaio di dipendenti che si dedicano in particolare al settore radio ed elettronica. L’aviazione, da allora, ha fatto passi da gigante e l’ultima frontiera sono proprio i velivoli a pilotaggio remoto. Ed ora ci si focalizza sui nuovi orizzonti, quelli del Falco Xplorer ad esempio, velivolo dalle caratteristiche avveniristiche e dalle grandi prestazioni. Il Falco Xplorer, il nuovo drone, costruito sulla base del successo dei precedenti sistemi tattici, primo su tutto il Falco ed il Falvo Evo, ha una capacità di carico di 350 chilogrammi, oltre 24 ore di autonomia. —

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