Alla scoperta di Gorizia col “nipote” di Zoran

Per dire che una cosa è «uno sballo» usa il termine “epifania” e per chiamare qualcuno unisce nome e cognome in una parola sola: Zoran parla in maniera molto strana. D’altronde cosa ci si può aspettare da un adolescente che ha sempre vissuto in un paese sperduto della Slovenia e ha imparato l’italiano leggendo “Lampi sull’Isonzo” di Giulio Previati e “Lacrime di fanciulla” di Enrico Cosulich, due “capolavori” della nostra letteratura che sua nonna Anja custodiva in casa? Sarà compito dello spettatore capire e scoprire se i due libri esistono davvero oppure se sono solo il frutto della fantasia degli autori del film “Zoran il mio nipote scemo”.
Dopo il trionfo alla Mostra del Cinema di Venezia, il primo lungometraggio del regista goriziano Matteo Oleotto oggi esce finalmente nelle sale. Ieri sera al Kinemax di piazza Vittoria è stata proiettata l’anteprima dell’opera prodotta da Transmedia e Staragara e per gli spettatori goriziani, al divertimento delle battute, si è aggiunto quello legato alla caccia dei luoghi e delle persone. Alcune location e alcuni personaggi sono facili da scovare, ma nella maggior parte dei casi le ambientazioni e le comparse non sono immediatamente riconoscibili. Il cinema, in fondo, è magia e trasfigura facendo diventare le cose quello che non sono. Tra i volti semplici da individuare c’è quello dello stesso Matteo Oleotto. Come Alfred Hitchcock, anche lui si è ritagliato un piccolo cameo all’interno del suo film. Nessun indizio, però.
Vedere “Zoran” è un po’ vedersi riflessi allo specchio. È il sunto - a tratti brutale, a tratti dolce - di quella che è Gorizia. Che si conosca o non si conosca la realtà cittadina, l’intreccio della storia funziona, ma per cogliere davvero fino in fondo tutte le sfumature, aver vissuto la realtà di confine è fondamentale. Per esempio, Paolo Bressan – l’abominevole e gretto personaggio interpretato da Giuseppe Battiston - si riferisce sempre alla Slovenia usando la parola “Yugo”: «L’ho trovato in Yugo», dice sprezzante all’oste, riferendosi al “nipote scemo” rimasto solo dopo la morte della nonna.
Particolari o non particolari, il test della recente proiezione a Napoli ha dato buoni riscontri: «Hanno riso molto, magari non hanno colto tutte le sfumature, ma hanno riso», assicura Oleotto che in sala si dovrà confrontare con un campione d’incassi come Checco Zalone. «La sua è un’occupazione militare dei cinema, ma noi siamo incoscienti», scherza il regista goriziano.
Per sostenere la causa di “Zoran” i Kinemax di Gorizia e Monfalcone proporranno quattro proiezioni al giorno: in piazza Vittoria alle 15.40, 17.45, 20 e 22 fino a mercoledì (e domenica anche una proiezione speciale alle 11); a Monfalcone alle 15.30, 17.30, 20.10, 22.10 fino a domenica.
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