Allarme bomba sul pullman al confine

A Castelvenere arrestato un passeggero 22enne per una finta cintura esplosiva. Valico chiuso per ore, artificieri in azione

BUIE. L’allarme bomba si è rivelato fortunatamente falso, ma prima che la situazione tornasse alla normalità ci sono volute ore di code, deviazioni del traffico e disagi mentre Lubiana faceva arrivare sul posto i propri reparti speciali di polizia per le necessarie verifiche. L’episodio si è verificato al valico confinario di Castelvenere, che è rimasto chiuso a scopo precauzionale per alcune ore, il tempo necessario appunto per le verifiche e i controlli della polizia che infine non ha trovato alcun ordigno. I viaggiatori sono stati dirottati al valico di Plovania, dove si è formata una colonna di veicoli.

Tutto è iniziato - come riporta la stampa slovena e croata - alle 8.40, quando un ventiduenne di Parenzo che viaggiava sul pullman Pola-Trieste-Lubiana ha dichiarato all’agente sloveno salito a bordo per il normale controllo dei documenti di avere una bomba nella sua borsa, minacciando di attivarla. In quel momento a bordo del mezzo c’erano otto passeggeri e i due autisti. In realtà una cintura esplosiva (poi rivelatasi finta) è stata trovata sotto il suo sedile. Il portavoce della direzione di polizia di Capodistria, Dimitrije Marusić, ha dichiarato ai giornalisti che gli agenti hanno reagito immediatamente bloccando innanzitutto il valico confinario fino alle 11.45. Sotto il sedile accanto a quello del giovane c’erano degli oggetti che a prima vista sembravano essere degli esplosivi, ma che poi - ha precisato Marusić - si sono dimostrati non essere tali. Nel frattempo il traffico autoveicolare, eccetto i mezzi pesanti rimasti bloccati, è stato dirottato al valico di Plovania che dista due chilometri.

Accertata l’infondatezza delle minacce, il giovane è stato fermato - non ha opposto resistenza - e trasferito al commissariato di polizia di Capodistria dove è stato interrogato. Non si sa se sia stato trattenuto: la Questura istriana, interpellata dai giornalisti, ha confermato l’accaduto precisando però che della vicenda si sta occupando la polizia slovena. Una volta terminate le verifiche il pullmann, appartenente all’azienda trasporti Crnjatours di Rovigno ha potuto proseguire il viaggio sulla linea Trieste–Lubiana.

Resta da capire il motivo per il quale il giovane abbia lanciato il falso allarme: un gesto che comunque gli costerà caro, visto che rischia fino a cinque anni di carcere.

A fare luce sarà la polizia slovena, che ha chiesto informazioni sul conto dell’uomo alla Questura istriana. Da quest’ultima - come riporta il Vecernji list - è stato fatto sapere che si tratta di un incensurato, interrogato in passato una volta per una vicenda di violenza in famiglia.

Lo stesso quotidiano precisa che come detto allo scattare dell’allarme la polizia confinaria slovena è stata fatta allontanare mentre sono arrivati gli agenti dei reparti speciali di Lubiana. (p.r.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo