Allarme furti in casa i maggiori rischi nei paesi più piccoli

Continuano a prediligere le case isolate. Preferibilmente con un bel prato nella zona retrostante che costituisce un’ottima via di fuga.
Per questo, i topi d’appartamento preferiscono le abitazioni dei paesi che rispondono, in molti casi, proprio a queste caratteristiche. Non a caso, nell’ultimo anno, il fenomeno ha conosciuto una recrudescenza soprattutto in Comuni piccoli e con queste tipologie di abitazioni come Fogliano Redipuglia (16 furti, +77,8%), San Canzian d’Isonzo (33 furti, +13,8%), San Pier d’Isonzo (6 furti, +20%), Turriaco (10 furti, +25%). Tutti nella Bisiacaria.
A confermarlo sono i dati: attesi, anzi attesissimi per inquadrare il triste fenomeno dei furti nelle abitazioni. Furti, dicevamo, che sono calati a Monfalcone e a Ronchi dei Legionari (-10%) mentre sono aumentati nei piccoli paesi.
Le statistiche
nel dettaglio
Partiamo dalle statistiche generali, sintetizzate nel grafico in alto. Diciamo subito che il dato provinciale è in calo. I furti nelle abitazioni sono diminuiti, nell’ultimo anno, del 15%: sono stati complessivamente 346. Non si può dire la stessa cosa per i furti che hanno avuto come obiettivo gli esercizi commerciali: la crescita è dell’8,8% e il loro numero complessivo ha raggiunto quota 198.
A Gorizia città, nel corso del 2014, si sono registrati 100 furti tondi tondi nelle abitazioni con una crescita del 16,3% rispetto all’anno prima. In aumento anche i raid ladreschi ai danni dei negozi: sono stati 52 con una crescita dell’8,3%. Bilancio di tutt’altro tenore a Monfalcone: sia i furti nelle abitazioni (-36,5 per cento) che quelli negli esercizi commerciali (-11,7%) sono diminuiti rispetto al 2013.
Generalmente, dicevamo, l’epicentro sono stati i Comuni più piccoli della Bisiacaria mentre sono risultati in calo (almeno nel 2014) i raid ladreschi nei paesi della Destra Isonzo. È risaputo che si sta verificando una sorta di “trasfertismo del crimine” con bande, soprattutto dell’Est europeo, che colpiscono e poi tornano con il bottino nei Paesi d’origine. Il modus operandi dei malviventi è, quasi sempre, lo stesso. Nella maggior parte dei casi, gli atti si sono verificati nella fascia oraria che va, grossomodo, dalle 18 alle 19. Inoltre, i furti in casa vedono una recrudescenza quando scatta il passaggio dall’ora legale all’ora solare. Capita ogni anno: fa buio prima, molte case rimangono disabitate a causa degli impegni lavorativi degli inquilini e così i malviventi hanno buon gioco nel selezionare le “prede”. La tecnica, pure questa, è sempre stata la medesima: aspettare che il proprietario abbandoni la casa per entrare nell’appartamento e fare razzia di preziosi e gioielli. Il tutto in pochissimi minuti. Quasi sempre si utilizza un banale cacciavite per forzare una porta, magari sul retro. Oppure viene praticato un forellino sul telaio della finestra: in questa maniera aprirla si trasforma in un gioco da ragazzi.
Il caso
Villesse
Analizzando attentamente le tabelle, emerge un dato a dir poco curioso ma che ha la sua puntuale (e logica) spiegazione. Villesse è il Comune che registra, di gran lunga, la maggior crescita di furti (sia nelle abitazioni che negli esercizi commerciali, passando per gli atti con destrezza) nell’ultimo anno.
La risposta? Tiare shopping è diventata un’eccezionale calamita di clienti ma anche di malitenzionati: non a caso i furti nei negozi sono stati 30 con una crescita percentuale del... 400%.
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