All’ex Brek un megastore dagli occhi a mandorla

L’ex Brek parla cinese. Da qualche settimana, dopo l’annuncio dell’estate scorsa, ha aperto i battenti in via San Francesco il mega store dagli occhi a mandorla, al posto del noto ristorante da tempo chiuso. Due piani di oggettistica di vario tipo che hanno attirato l’interesse di molti triestini, entrati per fare acquisti ma anche per curiosare, visto il cambiamento radicale avvenuto all’interno.
Al posto di tavolini, sedie, cucine, spazi per il self service dove venivano sistemati il cibo e le bevande, ci sono ora lunghe file di scaffali, in un open space unito con una scala al piano rialzato. In vendita si trova un po’ di tutto, dal grande reparto natalizio ai casalinghi, dalla cosmetica all’elettronica e ancora agli accessori per gli animali, al cucito, al fai da te e non solo. Difficile collegare il vecchio buffet allo spazio attuale, completamente rivisto e stravolto a partire dalle vetrine e dall’ingresso. A destreggiarsi tra ripiani e prodotti in vendita giovani ragazzi cinesi, ormai perfettamente a loro agio anche con il dialetto locale, vista, ad esempio, la risposta senza difficoltà alla domanda della signora triestina «La scolti, mi zercassi una pignata, gavè?».
Un’invasione pacifica, quella dei commercianti orientali, che continua negli ultimi anni al di fuori del Borgo Teresiano, dove fino qualche tempo fa erano concentrati quasi tutti i punti vendita dalle lanterne rosse, che hanno raggiunto anche altre zone del centro e i rioni più periferici, in questo caso spostandosi anche nella gestione di bar, centri massaggi o saloni per acconciature.
Il Brek, diventato ora il più grande spazio commerciale mai aperto dai cinesi in città, aveva chiuso i battenti nell’aprile nel 2008. Riaperto successivamente per un breve periodo, era fallito lasciando sedici dipendenti a casa. Da allora il locale era finito in una sorta di semi abbandono, con lo spazio esterno invaso da sporcizia e le vetrine imbrattate. Poi, in estate, la notizia dell’apertura del nuovo store. «Fa piacere vedere tutto risistemato – racconta un passante – almeno hanno rivitalizzato un punto che sembrava dimenticato da tutti e impossibile da riavviare, forse perché troppo grande o costoso. È bello vederlo di nuovo aperto, anche se con un’altra destinazione». «Sono passata per curiosità – spiega un’acquirente – non mi aspettavo un ambiente così grande, forse perché in molti si ricordano il self service, che aveva un aspetto ben diverso, sembrava più piccolino e buio». «Pensavo aprissero un ristorante cinese – commenta una persona che lavora da tempo nella zona – anche se difficilmente avrei sostituito in pausa pranzo un bel panino di prosciutto e kren con involtini primavera!».
Micol Brusaferro
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