Alloggi militari sfitti sono una ventina quelli gradiscani

GRADISCA. Sono almeno una ventina gli alloggi che in questi anni si sono liberati in via Roma, all’incrocio con via dei Campi, in viale Trieste e in via Aquileia. Tre palazzine in tutto che non sono...
Bumbaca Gorizia 08.01.2009 Gradisca, case militari - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 08.01.2009 Gradisca, case militari - Foto di Pierluigi Bumbaca

GRADISCA. Sono almeno una ventina gli alloggi che in questi anni si sono liberati in via Roma, all’incrocio con via dei Campi, in viale Trieste e in via Aquileia. Tre palazzine in tutto che non sono completamente disabitate, ma in cui sono ancora molti gli appartamenti svuotati da oltre un decennio. Una potenziale boccata d’ossigeno, ma per il Comune di Gradisca l’operazione di recupero si presenta a dir poco complessa. Nel precedente mandato la giunta comunale della Fortezza si era detta intenzionata a confrontarsi con il Demanio militare sulla situazione di questi immobili e su chi ne siano effettivamente gli intestatari. Ma ci vorrà ancora molto tempo per comprendere se gli alloggi siano beni di cui un giorno Gradisca potrebbe disporre, intavolando magari un discorso di recupero assieme all’Ater. L’ultimo contatto risale al 2009: allora il Genio militare di Udine informò la giunta che il Demanio non aveva intenzione di disfarsi di quegli immobili, su cui in questi anni comunque ha effettuato delle manutenzioni ordinarie. Nè in questo particolare momento economico vi sono le risorse da parte del Comune per poter pensare a una loro acquisizione. Intanto, sempre sul fronte dell’emergenza-casa, la Regione ha comunicato a palazzo Torriani l’erogazione di 10.500 euro finalizzati al progetto “Una Casa per Noi”, il che permetterà ai Servizi sociali del Comune di rinnovare la convenzione con l’associazione Betlem onlus di Gorizia per la gestione degli alloggi d’emergenza a disposizione dell’amministrazione e fornire assistenza a italiani e stranieri che per ragioni di difficoltà o indigenza non possono accedere al normale mercato immobiliare. L’attività richiesta a Betlem si concretizza nell’inserimento abitativo nel mercato delle locazioni dei cittadini che attualmente occupano alloggi d’emergenza; nell’orientamento dei cittadini.

Luigi Murciano

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