Altolà del governo sloveno: «Ridurre i contatti sociali»

/ LUBIANA La Slovenia continua a viaggiare con numeri di contagi in 24 ore che sono già da qualche giorno superiori a quelli registrati nel pieno dell’epidemia da Covid-19 la primavera scorsa. Anche ieri si sono avvicinati a quota 200 facendo segnare 184 nuove infezioni. Dunque gli appelli del governo a diminuire al massimo le relazioni sociali, a indossare le mascherine e a lavarsi molto spesso le mani non sembrano aver sortito un grande effetto.
Il gruppo consultivo covid-19 sarà consultato in queste ore sull'eventuale rafforzamento delle misure. Ancora una volta, la socializzazione potrebbe essere limitata a sei persone, ha detto il portavoce del governo Jelko Kacin. Tuttavia, un nuovo lockdown, come è avvenuto quando è stata dichiarata l'epidemia, non è, per adesso, una soluzione che il governo sta prendendo inconsiderazione. Governo che ha invitato i capi di istituzioni, organizzazioni, gestori di edifici e organizzatori di eventi a garantire che le misure e le raccomandazioni siano seguite. Ha consigliato inoltre ai datori di lavoro di introdurre, ove il ciclo produttivo lo consenta, il lavoro da casa. L’unica decisione presa ieri sera dall’esecutivo riguarda la classificazione degli Stati in base al rischio epidemiologico in essi esistente. Così quella che in Slovenia era la lista gialla ora sarà arancione per adeguarsi ai parametri della Commissione Ue. Per il resto non cambia nulla. L’Italia resta nella lista verde e quindi non c’è obbligo di quarantena o di tampone negativo per gli italiani che entrano in Slovenia.
Con il crescente numero di pazienti con Covid-19 che necessitano di cure intensive, il capo della Clinica per le malattie infettive di Lubiana, Tatjana Lejko Zupanc, ha chiesto l'osservanza delle raccomandazioni epidemiologiche. Solo in questo modo sarà possibile fornire strutture ospedaliere e personale sufficienti per le cure ai pazienti. Il Centro clinico universitario (Ukc) di Lubiana ha affermato in una nota che la struttura è in grado di organizzare 105 letti per i pazienti affetti da Covid-19. Se dovessimo trattare un numero maggiore di ricoverati per coronavirus dovremmo iniziare a interrompere altri programmi presso il centro clinico, ha affermato il direttore generale Janez Poklukar.
La necessità di tamponi per i test per il coronavirus è aumentata di recente e alcuni centri sanitari stanno già ampliando la rete di punti dove si può fare il test.
Nel frattempo, l'insegnamento nelle scuole primarie e secondarie può continuare in presenza, in modo che tutti gli alunni e gli studenti siano a scuola, secondo i dati disponibili sulle infezioni nell'istruzione. La decisione è stata avallata dal ministro dell’Istruzione Simona Kustec, protagonista nei giorni scorsi di un brutto “scivolone” vuoi politico, vuoi sociale essendo stata “pizzicata” senza mascherina in un luogo pubblico chiuso e cioè nel corso di una serata del Comitato olimpico della Slovenia. Kustec è ancora in autoisolamento e il primo tampone effettuato è risultato negativo. Qualora anche il secondo tampone che le verrà praticato domani dovesse essere negativo allora il ministro potrà tornare al lavoro in ufficio.
Nel frattempo all'Università di Lubiana hanno sottolineato che l'uso obbligatorio delle mascherine per i professori a lezione non è fattibile. Il ministero competente è stato chiamato a fornire almeno tramezzi in plexiglass in sostituzione delle mascherine. —
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