Altran: va rivisto il sistema dell’appalto

Per il sindaco bisogna intervenire sulla logica del massimo ribasso e sui frequenti turn over. Interrogati i tre arrestati
Di Laura Borsani
Bonaventura Monfalcone-11.03.2014 Operazione caporalato Fincantieri-Carabinieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-11.03.2014 Operazione caporalato Fincantieri-Carabinieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Si sono tenuti ieri mattina, al Tribunale di Gorizia, gli interrogatori di garanzia, davanti al Gip Massimiliano Rainieri, nei confronti di Giuseppe Commentale, 48 anni, dell’omonimo 43enne e del bengalese Morshed Kamal, 35, agli arresti domiciliari, accusati di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione, al caporalato, allo sfruttamento della manodopera e alla truffa ai danni dello Stato, nell’ambito dell’indagine “Freework 2” condotta dai carabinieri in relazione all’appalto di Fincantieri. Altri 24 gli indagati coinvolti nell’inchiesta, che ha prodotto 7mila pagine di atti. L’avvocato Riccardo Cattarini, che difende il 43enne Giuseppe Commentale, ha preannunciato ricorso al Tribunale del Riesame per il suo assistito.

Intanto l’amministrazione vuole alzare il livello di controllo, spingendo verso una rivisitazione del sistema dell’appalto. Il sindaco Silvia Altran osserva: «Quanto sta emergendo dalle indagini, rappresenta il segnale che gli attuali strumenti a disposizione non bastano. C’è bisogno di un sistema garante del rispetto dei contratti di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Lo richiede la legge italiana». Il sindaco fa poi riferimento al recente convegno sul welfare aziendale: «È fondamentale che il welfare d’impresa, per una realtà produttiva caratterizzata da una forte componente di indotto, passi attraverso un’estensione dei sostegni e tutele ai lavoratori dell’appalto. Lavoratori diretti e indiretti devono poter convivere alla pari. In questo senso sto lavorando a un progetto che sottoporrò all’azienda». Altran ricorda la concertazione tra le istituzioni attraverso i protocolli su legalità e trasparenza. Riferisce di aver chiesto al prefetto un nuovo incontro: «Durante l’ultimo confronto con l’allora prefetto Marrosu, al quale aveva partecipato Fincantieri, l’azienda aveva confermato la volontà di fare la sua parte al fine di assicurare il rispetto delle norme e la continuità dei rapporti con le ditte d’appalto». Serve un affinamento degli strumenti oggi a disposizione. Compresi i controlli all’ingresso dello stabilimento. Il sindaco parla di continuità di rapporto con le ditte: «Non può funzionare un turn over incalzante», dice. Come non può funzionare la logica dirimente del massimo ribasso: «È evidente che l’attuale situazione economica mette a dura prova le aziende. Tuttavia, è necessario garantire stabilità alle ditte fidelizzate, evitando di arrivare a esclusioni troppo “automatiche”, che non tengano conto della qualità e solidità delle imprese. Mi auguro che il sistema confindustriale riesca a supportare le piccole ditte locali affinchè posseggano i requisiti, in termini di offerta economica e capacità professionale, rispondenti alle esigenze di Fincantieri. C’è bisogno di flessibilità e capacità di risposta da parte della grande azienda e di più attenzione al sistema dell’appalto che, diversamente, rischia di scaricare indistintamente tutte le possibili fragilità sul territorio». Il consigliere comunale di Prc-Fds, Alessandro Saullo, afferma: «Preoccupa la portata reale del caporalato aziendale. Ci chiediamo se le indagini avviate dalla magistratura rappresentino o meno la punta dell’iceberg di un fenomeno che, anche a causa della crisi economica, si possa essere nuovamente radicato. Ritengo che la qualità del lavoro, conciliata con un contenimento dei costi, debba rappresentare un criterio ineludibile, unitamente al rispetto dei diritti dei lavoratori. Su tutto questo la politica si deve interrogare perseguendo le risposte più adeguate».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo