Altri ritardi per palazzo Dreher a Trieste, alloggi in vendita in primavera

La proprietà assicura però che tra poche settimane partiranno i lavori al pianoterra e nell’ex museo commerciale. Voci sulle difficoltà di uno dei soci: «Solo illazioni»

Laura Tonero
Palazzo Dreher visto da via Cassa di Risparmio foto Francesco Bruni
Palazzo Dreher visto da via Cassa di Risparmio foto Francesco Bruni

I tempi si allungano per palazzo Dreher. Per leggere il nuovo capitolo della vita dello storico edificio servirà attendere quanto meno la metà del 2026. Con l’eccezione delle attività commerciali al piano terra, nello specifico il ristorante che accoglierà il nuovo Harry’s Piccolo (dove si è già provveduto per le opere in edilizia libera) e per le Edizioni El che si insedieranno negli spazi che ospitavano una volta il Museo commerciale camerale.

Per la riqualificazione di queste aree situate al pianoterra il cantiere «partirà a breve, questione di settimane», fa sapere Paolo Mascarello, che assieme da Jurij Schollmayer controlla la ReDreher. Per intervenire al pianterreno verso via del Canalpiccolo, negli spazi dell’ex Borsa, si attenderà invece che quell’ampio foro commerciale venga locato, per capire quale sarà la precisa destinazione e attivare gli interventi necessari.

I problemi arrivano però con i piani superiori. La ReDreher – Mascarello è presidente del cda – nell’estate del 2023 ha rilevato il palazzo all’asta per 12 milioni di euro dalla Camera di commercio. Allora, a poche ore dal rogito, la società diceva di puntare a partire subito con il cantiere, per concluderlo entro la prima metà del 2025. Ma le tempistiche stanno slittando.

L’anno scorso la società ha rivisto i piani, annunciando ad ogni modo di essere pronta ad attivare a luglio il cantiere nella futura parte residenziale, con l’obiettivo di ristrutturare i piani 2, 3, 4, 5 e attico. Ma anche la nuova deadline ora viene rinviata: i lavori avrebbero dovuto concludersi entro il 2025 ma ad oggi è ancora tutto fermo.

«La parte destinata al residenziale – precisa Mascarello – partirà con un po’ di ritardo perché l’intervento necessita di più controlli e autorizzazioni della Soprintendenza». E proprio perché il cantiere non è ancora partito «non abbiamo ancora avviato la commercializzazione degli appartamenti che indicativamente partirà tra fine della primavera e inizio dell’estate». In molti hanno già visionato al grezzo alcuni dei futuri alloggi, avanzando delle opzioni.

Mascarello fa notare che «l’intervento è imponente, non semplice, andiamo avanti con tutte le cautele, c’è un restauro delicato anche per quanto riguarda il vano scale. Tenendo conto di tutti questi elementi riteniamo di essere nei tempi, con la fine dei lavori prevista indicativamente per la metà del 2026».

Sui ritardi del cantiere circolano però anche altre voci, che fanno riferimento a problemi del socio Schollmayer, che avrebbero coinvolto anche la ReDreher: «Il mio socio non è stato travolto da nessuna questione, non c’è alcun problema di natura economica», assicura Mascarello, sottolineando che «abbiamo già la copertura per portare a termine i lavori, il resto sono illazioni». E aggiunge: «Per dare prova della trasparenza, dico anche che abbiamo un mutuo cantiere con ancora tutta la disponibilità con il Monte Paschi: i ritardi sulla parte residenziale sono dovuti, come ho detto, solo alle questioni legate alla complessità dell’intervento». E nei rapporti tra Macarello e Schollmayer fila tutto liscio? «Assolutamente sì, Schollmayer è operativo accanto a me in ufficio ogni giorno dalle 8.30 dal lunedì al venerdì». —

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