Ambiente Newco recupera un credito di... un euro

Quando l’intelligenza umana non governa la macchina si arriva a paradossi alla Totò.
Questa premessa è doverosa prima di raccontare la disavventura capitata a un goriziano: una disavventura ai limiti dell’incredibile.
È il caso di questa procedura di “recupero crediti” avviata per un importo di 1 euro spendendo almeno 5 volte tanto. Cooprotagonisti sono il Comune di Gorizia, ente impositore, e la società Ambiente Newco Srl, soggetto gestore. Per fare cosa? Recuperare il parziale residuo di 1 euro da un cittadino che nel 2012 ha sbagliato a versare il balzello della Tia. Costo della procedura: 4,30 euro per la sola raccomandata con avviso di ricevuta, spedita per chiedere il saldo.
Spesa viva alla quale vanno aggiunti: il costo dei dipendenti che hanno scritto, stampato, imbustato e spedito la missiva. Certo con una procedura “Fraca botòn, salta macaco!” è stato chiesto al computer di fornire l’elenco dei debitori dell’ente che gestisce la raccolta dei rifiuti e il mezzo telematico ha fatto il suo dovere.
Ma la domanda sorge spontanea: “Non è forse il caso di dare un’occhiata all’importo moroso?” E che dire delle 10 righe con le quali si parla di “sanzioni e interessi per l’omesso pagamento ai sensi di commi, articoli e leggi, di ultimo atto per impugnazione in sede giurisdizionale e ammesso ricorso davanti alla commissione tributaria”. Ma in tempo di crisi non si dovrebbero evitare gli sprechi facendo intervenire l’intelligenza umana su quella “hard-disk” delle macchine? Una domanda lecita alla luce di quanto è successo a quel goriziano che si è visto recapitare la lettera da Ambiente Newco.
(ma.re.)
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