Così il passaggio generazionale lancia la nuova fase delle imprese isontine

L’incontro Best Performer organizzato da Piccolo e Nord Est Multimedia ha fatto emergere il rinnovamento del sistema produttivo del territorio

Giulio Garau
Il pubblico all'evento (Tibaldi)
Il pubblico all'evento (Tibaldi)

Non soltanto aziende ad alta specializzazione, di nicchia, di design, o strategiche in settori delicati come quello della fornitura della Difesa, dell’Oil & Gas o della logistica globale. Ma anche familiari che hanno rotto lo stereootipo statistico per cui ai passaggi generazionali sopravvive solo il 30% delle imprese in mano alle famiglie. Non è così nell’Alto Isontino e un quadro inatteso e forse mai raccontato finora è emerso all’evento dedicato alle 100 migliori imprese del territorio organizzato al Polo di Gorizia dell’Università di Trieste.

«Non bastano i dati del bilancio con fatturato e margine operativo lordo per raccontare le imprese, bisogna calcolare il valore aggiunto creato dalle imprese, che per questo territorio vale almeno mezzo miliardo», ha osservato nei saluti iniziali, da padrone di casa, Guido Modugno, docente di economia aziendale dell’Università di Trieste. E aveva ragione perché sono state le stesse aziende, con le testimonianze di manager e imprenditori, a raccontare aspetti dell’industria dell’Alto Isontino che non erano stati mai narrata in questa maniera davanti a una platea davvero affollata.

A cominciare da Igor Perkon, responsabile senior dei progetti Pipistrel Italia, azienda unica nel suo genere nel settore dell’aerospazio, nata in Slovenia (era il 1989 e l’imprenditore era Ivo Boscarol) che poi ha realizzato un nuovo stabilimento nella vicina Gorizia e che ora punta a prodotti unici, elettrici, nel settore aereo, recentemente acquisita (nel 2022) dalla statunitense Textron.

«Ci siamo differenziati sin dall’inizio puntando a una linea di aeroplani con consumi estremamente efficienti utilizzando anche l’elettrico e con una produzione a scarti minimi – ha spiegato Perkon – e per sbocciare nel 2010 abbiamo scelto di trasferirci a Gorizia in una zona perfetta nell’aeroporto dove oltre all’assemblaggio degli aerei stiamo progettando maxi droni cargo (portano tre pallets) a motore ibrido». Quasi cinquanta addetti, un fatturato che supera i 4 milioni, e ora il decollo, di questa azienda, tra le pochissime al mondo a realizzare anche un aereo a trazione completamente elettrica, che grazie a Textron ora può davvero affermarsi. «Ci hanno aperto la porta alle risorse per crescere, investire e per un cambio di mentalità».

Dagli aerei alla tecnologia per gli impianti di riscaldamento a livello industriale. Ed è stata la prima testimonianza che il territorio dell’Alto Isontino è fertile per le imprese familiari. Lo dimostra Stefania Redivo che guida la Idrocalor di Villesse, impresa di oltre 50 anni e che proprio nel passaggio generazionale ha visto la sfida maggiore.

«Lavoravo e avevo intrapreso una carriera come ingegnere in un’azienda americana del settore nucleare – ha raccontato – mi sono licenziata e ho preso le redini dell’azienda di famiglia. Una scelta fatta dopo aver parlato con i collaboratori e mettendomi a tavolino a studiare le nuove strategie». Subito dopo le prime scelte, l’acquisizione un anno dopo della Marangon, altra azienda storica del goriziano specializzata nell’assistenza degli impianti. Da un lato l’installazione, dall’altra l’assistenza e la manutenzione. Da 15 addetti a 23, un fatturato cresciuto a quasi due milioni e una partenza positiva quest’anno dopo un 2024 di soddisfazioni.

Da Villesse a Romans con la Bandalux, azienda con un marchio internazionale che a Villesse ha aperto uno stabilimento. «Siamo un gruppo internazionale – ha detto il direttore generale Bandalux Italia Manuel Gonzales Sarmiento – e a Romans d’Isonzo abbiamo creato una realtà con 40 addetti che fattura quasi 8 milioni di euro». Bandalux produce tendaggi di tantissime varietà, ha centri di produzione dalla Spagna agli Stati Uniti (a Miami) oltre a Romans. E punta all’Italia perché è «un mercato appetibile» e propone prodotti di alta innovazione. «Come le tende per la casa che possono purificare l’aria, un prodotto brevettato che abbiamo solo noi, una bomba», ha raccontato Sarmiento.

Nella stessa zona, ricca di imprese, la Ferroluce, un’altra testimonianza del successo del passaggio generazionale con Giulio Valentinuz che ha preso in mano l’azienda fondata nell’82 dai genitori, che realizzava lampade di ferro battuto. E che ora ha creato una nuova linea di prodotti di design dell’illuminazione con la ceramica.

Valentinuz (Ferroluce) al Best Performer dell'Alto Isontino: dalla ceramica all'illuminazione creativa

Sempre a Romans ecco la K.F.L Est del settore del “clima for life”. Scambiatori di calore di alta innovazione che servono per il condizionamento e la refrigerazione industriale. Dal settore alimentare a quello farmaceutico. Quasi 130 gli addetti e un fatturato che nel 2023 era di quasi 19 milioni. «Ora siamo di fronte alla sfida della refrigerazione delle sale per gli elaboratori di dati», ha spiegato il presidente Simone Arnaboldi. La svolta nel 2022 con l’entrata del fondo di private equity Arcadia, che vede tra i propri investitori anche la Commissione europea. «È un fondo che guarda soprattutto le aziende italiane e ha aiutato la nostra a crescere e svilupparsi. Non solo risultati economici ma anche crescita del valore e dell’occupazione».

Tanti gli spunti all’evento, come quello della Bo.Ma. di Villesse, azienda nata nel 1977 che realizza nastri biadesivi ed era stata acquisita dal colosso della 3M che nel 2008 è stata poi rilevata dai suoi manager ed è ridiventata italiana. Quattordici i milioni di fatturato, soprattutto all’estero in 41 paesi e una sessantina di addetti. «Pensate che in ogni automobile ci sono almeno 6 metri di nastro biadesivo – ha raccontato l’ad Germano Cancian – siamo piccoli ma il nostro vantaggio per competere è l’innovazione». Bo.Ma. ha avuto un boom con i giochi olimpici in Francia e ora punta ai nastri di carta che hanno sostituito quelli in plastica per il packaging.

Poco distante la Goriziane Group. Ennesima azienda che sta vivendo con successo un passaggio generazionale ormai maturo. E che, ha spiegato l’amministratore delegato Antonio Chiello, ora viaggia verso i 30 milioni di fatturato con 160 addetti. «Dal settore della difesa con la manutenzione dei veicoli dell’esercito all’Oil & Gas che vede per il 99% le attività all’estero» ha spiegato Chiello. Ed ora i nuovi settori di business con i sistemi di fissaggio per gli impianti eolici in mare e i veicoli elettrici per l’industria.

Budinich (Cortem) al Best Performer dell'Alto Isontino: puntiamo sull'idrogeno

Impossibile raccontare a fondo tutte le storie emerse, come quella di successo mondiale della San Marco di Gradisca che realizza le più belle macchine da caffè per bar del mondo, come ha raccontato il direttore generale Roberto Nocera, o un’azienda speciale come la Cortem che a Villesse realizza impianti elettrici in aree a rischio di esplosione (fabbriche raffinerie) e che dà lavoro a 265 addetti con un fatturato di oltre 55 milioni. Anche questa un’altra storia di passaggio generazionale di successo, così come quella dell’azienda logistica Gianesini Erminio che vede in prima fila Francesca, responsabile reparto mare aereo, quarta generazione.

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