«Amo i motori, vorrei lavorare con la Ferrari o la Lamborghini»

Laureato in Ingegneria industriale meccanica alla triennale, Gabriele Macoratti, triestino, ha terminato la prima tranche di studi in “tre anni giusti giusti”. Il suo sogno - “tanto non costa nulla”...

Laureato in Ingegneria industriale meccanica alla triennale, Gabriele Macoratti, triestino, ha terminato la prima tranche di studi in “tre anni giusti giusti”. Il suo sogno - “tanto non costa nulla” – è lavorare tra Ferrari e Lamborghini.

Dopo la triennale ha deciso di continuare il percorso universitario?

Sì, ho finito gli esami della triennale e subito dopo ho scritto la tesi in un mese (era compilativa), e un mese dopo, in contemporanea con la laurea, ho iniziato i corsi della magistrale in Ingegneria meccanica.

Com’è questa magistrale?

Più impegnativa, perché gli esami che ho affrontato sono più individuali, per una buona parte di questi si deve fare una tesina in team su un argomento da noi proposto cui si aggiunge l’orale. È però un buon modo per introdurci al mondo del lavoro.

Perché ha scelto Ingegneria meccanica?

Lo desideravo dall’inizio del liceo, le materie scientifiche mi sono sempre piaciute molto. Però studiare solo fisica e matematica mi sembrava troppo restrittivo e monotono, ingegneria invece è più variegata. E inoltre sono appassionato di macchine e moto, sono interessato a qualsiasi cosa che abbia un motore.

Che cosa vorrebbe fare dopo gli studi?

La mia aspirazione è quella di lavorare in ambito automobilistico o dei motori. Il mio sogno? Occuparmi di Ferrari e Lamborghini, tanto sognare non costa nulla. Che poi io finisca tra Fiat o altre piccole aziende più piccole mi va benissimo lo stesso. Il settore è molto competitivo, però è meglio puntare in alto per poi ritrovarsi a un buon livello.

Sarebbe contento di lasciare Trieste?

No, mi piace la città, però per l’ambito di mio interesse è impossibile rimanere qui, l’ideale è andare in un’altra area d’Italia o all’estero. Mi piacerebbe comunque rimanere nel mio Paese, però se tocca, tocca. Non mi tiro indietro. Se arriva l’offerta, la prendo.

Solo studio o anche qualche svago?

Faccio anche altro. Gioco a basket, mi alleno, ho una ragazza, esco con gli amici, però questa facoltà è comunque un bell’impegno, il periodo di esami porta via abbastanza tempo.

Manca un po’ di pratica?

Sentendo le opinioni in giro, dicono che gli ingegneri italiani siano molto ricercati e rinomati perchè studiano tanta teoria, in rapporto ad esempio a un ingegnere americano, cui invece viene insegnata di più la pratica. Tuttavia, l’ingegnere italiano, davanti a un problema, riesce a trovare subito una soluzione, chi invece ha avuto modo solo di esercitarsi con la pratica, se si trova di fronte a un problema che non ha studiato, si trova in difficoltà.

©RIPRODUZIONE RISERVATAla Ferrari o

Riproduzione riservata © Il Piccolo