Anche dalla Sicilia al raduno del “Cagliari”

SAN LORENZO. Reclutati tramite facebook. Se un tempo le lettere ai futuri militari di leva arrivavano con il postino, gli ex commilitoni del disciolto 63° Battaglione fanteria d’arresto “Cagliari” si sono ritrovati a San Lorenzo per festeggiare i 150 anni di fondazione del bsattaglione grazie alle infinite possibilità che offre il social network. Sì, perché il colonnello Mario Borean lo ha detto chiaro e tondo ieri nel corso della simpatica giornata del raduno: «Come siamo riusciti a rintracciare tutti? Alcuni con il vecchio metodo del passaparola, altri, la maggioranza, grazie a facebook: è tramite questo portale che abbiamo contattato molti ex commilitoni per invitarli a essere presenti oggi a San Lorenzo».
I due metodi, soprattutto quello telematico, pare dunque abbiano funzionato se nel paese isontino c’erano ieri quasi 120 ex militari del “Cagliari” provenienti da tutta Italia nonostante venti anni fa il reparto sia stato sciolto e la caserma di San Lorenzo chiusa. Almeno un’altra cinquantina di familiari erano presenti nella calda giornata, iniziata con un corteo dal campo sportivo alla chiesa, dove il parroco don Bruno Sandrin ha officiato una messa dedicata proprio al Battaglione, e proseguita poi con un pranzo alla Baita degli alpini. Nel pomeriggio poi, una delegazione di ex commilitoni ha visitato i luoghi del Carso dove il “Cagliari” combattè nella prima guerra mondiale.
Il nucleo più numeroso dei reduci proveniva dal Veneto («I nostri principali centri di reclutamento infatti – spiega Borean – erano a Padova, Rovigo e Treviso»), ma non sono mancati anche ex militari arrivati a San Lorenzo da Siracusa con la famiglia al seguito a testimonianza di come l’evento fosse molto sentito.
«Abbiamo scelto questa data – prosegue Borean – perché il 2 luglio cadono i 150 anni del Battaglione: dopo un primo ritrovo svolto lo scorso novembre tra alcuni di noi, abbiamo deciso di organizzare un appuntamento più in grande, e abbiamo messo in moto la macchina organizzativa che ha portato al raduno di oggi».
A fare gli onori di casa il sindaco Ezio Clocchiatti. «Dopo un primo impatto improntato allo scetticismo per la costruzione di una caserma, nel lontano 1962 – ha ricordato Clocchiatti – la comunità di San Lorenzo si è affezionata sinceramente a questo battaglione, che è diventato davvero un tutt’uno con il paese con il passare degli anni, diventando parte fondamentale del tessuto sociale ed economico cittadino. Diversi i commilitoni che passarono per il “Cagliari”, poi hanno scelto come dimora proprio San Lorenzo, a testimonianza di come si siano perfettamente integrati con la nostra realtà».
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