Anche la gara-bis deserta, park “La Vela” invenduto

Continuano le difficoltà per il Comune di Monfalcone a valorizzare i beni immobili di proprietà. All'asta per la terza volta ci va ora il parcheggio del centro commerciale “La Vela” di via Grado, dopo che i primi due tentativi di gara sono andati deserti.
Il primo tentativo partiva, del resto, da un valore di 344mila euro, ora scesi a 279.450. Comunque una cifra importante per un’area che rimane destinata alla sosta e a servizio di una struttura commerciale già esistente e ancora funzionante, nonostante le difficoltà degli ultimi anni. Per il Comune, del resto, era ed è comprensibile il desiderio di cedere ai privati un bene di cui è entrato in possesso secondo quanto previsto dalla convenzione del 1991 con i privati lottizzanti, ma solo insinuandosi in un secondo momento nella procedura fallimentare della società proprietaria, la Liva di Spilimbergo.
I privati, però, almeno per ora, non hanno condiviso l’idea dell’ente locale di poter ottenere dall’acquisto un effetto positivo e concreto, perché, come sosteneva il Comune, «con l’acquisizione del bene per i richiedenti al variare della superficie in dotazione da prevedere per i parcheggi può variare lo spazio da adibire alla vendita commerciale». L’area posta in vendita è appunto quella del parcheggio del centro “La Vela” di via Grado, utilizzata per la sosta a servizio del complesso commerciale, nato nel 1993 e finito in sofferenza a causa della concorrenza di altri poli di grande distribuzione di maggiori dimensioni. Il parcheggio, osserva fra l'altro il Comune nella relazione di stima, avrebbe bisogno di nuovi interventi di manutenzione all'asfaltatura, segnaletica, impianto di illuminazione per una spesa di circa 84mila euro. Intanto il Comune non è riuscito a vendere i quattro alloggi di proprietà in corso del Popolo, in un edificio adiacente al teatro, nonostante il valore complessivo fosse sceso a 92.340 euro.
Niente di cui meravigliarsi, viste le pessime condizioni degli immobili. Come afferma lo stesso Comune anche nell'ultimo bando di gara a maggio, gli alloggi e gli accessori comuni abbisognano di un risanamento e ristrutturazione totale. Erano comunque ammesse opere fino alla ristrutturazione edilizia, anche con modifica d’uso e sono concessi aumenti di volume fino al 30% di quello esistente. Condizioni che, però, nei tre tentativi di vendita non hanno convinto alcun privato.(la.bl.)
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