E’ annegato dopo la caduta in mare dell’auto: ecco come è morto il triestino ritrovato a Parenzo
La vittima è il 56enne Dario Voinovich. Il corpo è stato scoperto dopo un giorno di ricerche

L’hanno trovato lunedì mattina dopo un giorno di ricerche, disteso sulla riva, quando la marea si era ormai abbassata. Il triestino Dario Voinovich, 56 anni, è deceduto dopo un assurdo, quanto drammatico incidente avvenuto sabato scorso, di sera tardi: è precipitato in acqua con la sua automobile dal porticciolo di Santa Marina, località vicina a Vabriga nel territorio comunale di Torre di Parenzo, in Istria, dove la vittima possedeva un’abitazione di famiglia. È successo nella parte del molo in cui sono ormeggiate le barche. Il livello del mare, in quel punto, non è profondo.
Le immagini delle telecamere
Le immagini delle telecamere installate nella zona hanno documento l’episodio. Sono circa le undici di sera di sabato: nelle sequenze video, come testimonia chi ha visionato le registrazioni, si vede l’auto che avanza lentamente sul porticciolo e finisce in mare. È sera tardi, fa buio, e nessuno si accorge della scena. Ma non sapremo mai cosa può essere accaduto veramente al cinquantaseienne: ha avuto un malore? Si è assopito al volante?
L’auto ritrovata da un pescatore
La vettura, una Fiat Punto, è stata rinvenuta per caso il giorno successivo, domenica, da un pescatore che stava aggiustando le reti. Ha visto l’auto: il veicolo era adagiato sul fondo, capovolto. L’uomo ha quindi dato l’allarme, innescando le ricerche delle forze di polizia croate e dei sommozzatori del posto. Alle ricerche hanno contribuito anche i famigliari e gli amici. Le operazioni si sono protratte fino a lunedì mattina, quando il corpo di Voinovich è stato trovato a riva, a circa quattrocento o cinquecento metri di distanza dal punto dell’incidente, cioè dal porticciolo dal quale il mezzo era caduto.

Era uscito dalla vettura sott’acqua
Secondo quanto riferisce chi ha visto l’automobile, uno dei finestrini – sembra quello del lato passeggero – era rotto. Si presume, quindi, che il cinquantaseienne a un certo punto si sia reso conto di ciò che stava succedendo. E che sia riuscito a mandare in frantumi uno dei vetri, uscendo da solo dalla vettura sott’acqua. Ma poi, per un motivo ignoto, non ce l’ha fatta a risalire. D’altronde era in apnea nell’acqua fredda e scura. O forse perché non c’erano prese sul molo a cui aggrapparsi e la persona è andata in ipotermia. La vittima, quando il suo corpo è stato scoperto sulla riva, aveva le scarpe slacciate e non indossava il giubbotto. Forse ha tentato di togliersi più indumenti possibili mentre lottava per salvarsi.
La notizia arrivata a Trieste
La notizia della tragedia si è diffusa a Trieste nella tarda mattinata di martedì. La Questura è informata del fatto, anche se non ha ricevuto informazioni dirette dalle autorità croate, visto che si è trattato di un incidente. Non c’è alcun elemento, perlomeno allo stato attuale, che possa far pensare a un decesso causato da un’azione violenta compiuta da terzi. Il cinquantaseienne è finito da solo in mare con la sua automobile: come detto ci sono le immagini delle telecamere della zona che hanno ripreso l’accaduto. Una disgrazia, insomma.
Il dolore dei familiari
Il cinquantaseienne lavorava da tempo in una ditta di carro attrezzi. Non era sposato e non aveva figli. La notizia della tragedia, ieri, ha profondamente colpito chi conosceva la vittima. «Dario era una bella persona, il suo punto forte è che aiutava sempre tutti», spiega la sorella Rina Voinovich. «Non lo dico perché era mio fratello, ma perché è vero. Lui era molto legato alla famiglia e ai suoi amici».
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