Anziana travolta e schiacciata dal bus

di Piero Rauber
È bastato un attimo. E il mostro di ferro con la scritta luminosa “30”, che dopo aver risalito la preferenziale di via Ghega stava svoltando a destra in via Roma, l’ha travolta che lei era giù dal marciapiede, e probabilmente al di fuori delle strisce. Poi l’ha ingoiata sotto di sé e infine uccisa. Stritolata sotto una delle sue enormi ruote.
Zaira Pucci, 81enne originaria di Arezzo e triestina d’adozione, in quel momento stringeva nei pugni le borse della spesa. Stava presumibilmente tornando verso casa, nel suo appartamento di via Beccaria, appena dietro piazza Oberdan. Giusto due passi, da lì.
Erano le cinque del pomeriggio di ieri. Stando alle prime ricostruzioni effettuate sul posto dalla polizia municipale - per le quali il condizionale è ancora d’obbligo - la tragedia non si sarebbe consumata, come detto, sulle righe pedonali parallele alla via Ghega, che si trovano all’imbocco di via Roma e sono regolate peraltro da un semaforo che non è dato sapere nemmeno su quale colore fosse in quel preciso istante.
L’anziana - così dicono i rilievi e le deduzioni fatte dagli agenti incaricati in base alla posizione dell’autobus che l’ha investita - dovrebbe aver iniziato ad attraversare via Roma, dal lato stazione a quello opposto verso piazza Oberdan, scendendo dal marciapiede, al di qua delle strisce disegnate in prossimità dell’incrocio. Frattanto l’autista della “30” - di cui è stata resa l’iniziale del cognome, V. - stava compiendo la manovra di svolta da via Ghega a via Roma. E non è riuscito a evitare quella signora con le borse della spesa.
Considerato proprio il tipo di manovra, ad ampio raggio, è probabile quindi - secondo le prime perizie - che l’impatto sia avvenuto in piena corsia destra della stessa via Roma, a circa un metro e mezzo dal cordolo esterno del marciapiede. A quel punto la donna, dopo aver sbattuto presumibilmente contro l’angolo posteriore destro del bus, è stata di fatto risucchiata sotto di esso, finendo schiacciata dalla ruota. È morta praticamente sul colpo, a causa anzitutto di un violentissimo trauma addominale e della contestuale rottura del bacino.
La scena che si è presentata ai soccorritori, e ai pedoni, è stata agghiacciante. Il corpo esanime di Zaira Pucci giaceva scomposto, e incastrato, sotto la ruota destra anteriore della “30”. I sanitari del 118 ce l’hanno messa tutta, pur in ridottissimi margini di movimento. Rapido è stato anche l’arrivo dei vigili del fuoco, chiamati per liberare quel povero corpo dalla morsa della ruota. Con il loro mezzo hanno illuminato a giorno il punto dell’incidente. Quindi hanno usato dei cuscinetti pneumatici per sollevare il mostro di ferro. Quando la signora è stata tirata fuori da sotto il bus, non c’era più niente da fare. Un telo bianco l’ha protetta dallo sguardo delle decine di persone che si erano assiepate in zona, fino all’arrivo del medico legale Fulvio Costantinides, il quale ne ha constatato il decesso. La sua visita sarà allegata a un fascicolo che sarà aperto - come accede di norma in questi casi - dalla Procura della Repubblica.
La tragedia, imponendo per ore la chiusura del primo tratto di via Roma, ha ovviamente mandato in tilt il traffico. Tutta la circolazione diretta da via Carducci, via Fabio Severo e via Rittmeyer si è concentrata verso la stazione e le Rive. Via Milano, prima alternativa di rientro in via Roma, si è a sua volta sovraccaricata. E questo è stato un altro motivo di superlavoro per la municipale. La situazione è tornata alla normalità dopo le 19.30, quando via Roma è tornata percorribile.
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