Anziani aggrediti Il giovane col pitbull era “fatto” di cocaina

Era “fatto” di cocaina Lorenzo Petrini, 22 anni, il giovane che tra sabato e domenica ha aggredito tre anziani per rapinarli e ne ha spedito uno, Natalino Krmac di 85 anni, all’ospedale. Lorenzo...

Era “fatto” di cocaina Lorenzo Petrini, 22 anni, il giovane che tra sabato e domenica ha aggredito tre anziani per rapinarli e ne ha spedito uno, Natalino Krmac di 85 anni, all’ospedale.

Lorenzo Petrini, nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto al Coroneo, ha ammesso davanti al presidente aggiunto del gip Guido Patriarchi ogni addebito e ha spiegato che dopo essere uscito da una comunità goriziana dove i tossicodipendenti vengono curati, ha nuovamente assunto droga. Nel dettaglio, cocaina.

Il magistrato ne ha convalidato l’arresto in carcere e a breve scadenza il giovane, che è incensurato, dovrà rispondere di una lunga serie di reati: dalla rapina, al tentativo di rapina, allo scippo, alle lesioni aggravate. Rischia una pena che in astratto non prevede la condizionale.

L’altro giovane arrestato dalla Squadra mobile assieme a Petrini, il trentacinquenne Igor Amodeo, è stato invece liberato. Le testimonianze dicono che non ha partecipato alle aggressioni agli anziani: ha solo tenuto al guinzaglio il pitbull che l’amico ora rinchiuso nel carcere del Coroneo gli aveva temporaneamente affidato in custodia.

La gestione dell’inchiesta ora passa nuovamente nelle mani del pm Lucia Baldovin che, visto il risultato-lampo delle indagini della Squadra mobile e la confessione dell’indagato, potrebbe scegliere di far celebrare il processo con rito immediato. Le prove sono infatti evidenti. Oltre a essere fatto di cocaina Lorenzo Petrini, quando ha preso di mira gli anziani e li ha aggrediti, era anche ubriaco. Aveva bevuto a dismisura vino e birra e per terrorizzare le vittime, tutte residenti nel rione di San Giovanni, aveva al guinzaglio il proprio pitbull. Questo “dettaglio”, riferito agli investigatori della Squadra mobile da un luogotenente della Guardia di finanza che aveva inseguito Petrini lungo via Beato Angelico, è stato determinante per l’identificazione dell’aggressore. Quando era rientrato a Trieste da Gorizia, il giovane aveva ricominciato a frequentare i vecchi amici del gruppo dei punkabbestia, un tempo insediati in piazza Oberdan. (c.e.)

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