Anziani in casa di riposo, il primato al Friuli Venezia Giulia

Nelle strutture della regione ne sono accolti 84 su mille. La media nazionale si ferma a quota 32

TRIESTE Un esercito di anziani "parcheggiati" nelle case di riposo: alla faccia degli incentivi alla domiciliarità, la nostra Regione è al primo posto in Italia per numero di senior che vivono in strutture residenziali. Per la precisione sono 84 gli anziani ogni mille che in Friuli Venezia Giulia hanno lasciato le proprie mura domestiche per essere assistiti full time in una residenza pubblica o privata (il dato è relativo al 2010). Un numero altissimo se paragonato alla media nazionale, che si ferma a 32 anziani ogni mille. Il rapporto dell'Auser È questo uno degli elementi che ci riguardano più da vicino, contenuto nella prima indagine nazionale sulle case di riposo promossa dall'Auser, associazione di volontariato che si occupa da anni di tutela degli anziani.

La ricerca, realizzata da Auster in collaborazione con l'Istituto di ricerche economiche e sociali, ha incrociato dati delle Camere di Commercio, Istat, elenchi regionali, Pagine Gialle, il censimento 2008 del Viminale e numerosi articoli di stampa e Internet. E ne è uscita una fotografia impietosa. La "giungla" delle strutture Le case di riposo italiane, infatti, oggi più che mai sembrano essere una vera e propria giungla, di cui è impossibile conoscere il numero esatto, con prestazioni e tariffe spesso fuori controllo. In Italia ufficialmente ce ne sono 6.715, ma per l'Auser il numero reale «resta un mistero».

Tanto da parlare, appunto, di una «giungla di servizi e residenze, caratterizzata dalla carenza di trasparenza e regolamentazione». Le case "fantasma" Basti pensare che, sempre secondo il rapporto, esistono 700 case di riposo "fantasma" che, come spiega il ricercatore responsabile dello studio Francesco Montemurro, «sono poco visibili, sfuggono ai registri ufficiali, non hanno contatti con gli enti locali e sono spalmate su tutto il territorio nazionale».

Non significa che siano abusive, ma che per qualche motivo non rientrano negli elenchi ufficili comunali e regionali. Il Friuli Venezia Giulia Da noi, sempre incrociando i dati ufficiali della Regione a quanto emerso dalla ricerca nel sito di Pagine Gialle, risulta che le residenze per anziani sono 220. Capofila, complice l'età media molto alta della popolazione, è Trieste, con 111 strutture. Seguono Udine con 52, Pordenone con 37 e Gorizia con 20. La nostra Regione è undicesima in Italia per numero di residenze (guida la classifica la Lombardia, con 876).

Ma se si considerano i numeri in proporzione agli abitanti, ecco che emerge che in Friuli Venezia Giulia molti più anziani vivono nelle case di riposo rispetto ai connazionali. Come detto sopra, 84 ogni mille. In Sicilia, che si posiziona all'estremo opposto della classifica, solo 11 su mille. Le ragioni sono molteplici. Sicuramente nelle regioni dove si contano più nascite ci sono più figli che possono aiutare i genitori anziani. In più molto dipende dalle politiche di sostegno alla domiciliarità messe in campo dalle istituzioni, in primi dalle amministrazioni regionali. I controlli e le infrazioni «Sulle case di riposo - ha denunciato Michele Mangano, presidente nazionale dell'Auser - non c'è nessun controllo da parte degli enti locali o delle Asl, ma solo quelli effettuati dai Nas».

Questi ultimi nel 2010 ne hanno passate al setaccio 863, rilevando irregolarità consistenti in ben 283 strutture, tra autorizzazioni mancanti, numero di ospiti eccessivo, condizioni igieniche inadeguate, attività infermieristiche esercitate in modo abusivo. Un business in crescita La giungla, però, è anche nelle tariffe, che possono variare moltissimo: si va da 1.200 a 4.250 euro al mese, con una media di 1.400-1.500 euro. E questo rivela il grande business che si cela dietro le residenze per la terza età: non a caso in quattro anni, dal 2005 al 2009, quelle iscritte agli elenchi delle Camere di Commercio sono passate da 2.555 a 2.906. E i loro ricavi sono aumentati in un anno del 18%. Il settore rappresenta un'opportunità di business interessante, alla luce dell'invecchiamento costante della popolazione italiana; in poche parole, non conosce crisi.
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