Appalto ai croati, polemiche in Slovenia

VEGLIA. Uno dei giganti edili della Croazia, l’azienda Krk di Veglia, entra a gonfie vele in Slovenia. Nei prossimi giorni l’impresa “bodola” (da “bodoli”, come vengono chiamati gli abitanti dell’isola quarnerina) firmerà il contratto con il ministero sloveno delle Infrastrutture per la costruzione della tangenziale di Bisterza o Villa del Nevoso (Ilirska Bistrica), cittadina a circa 35 chilometri da Fiume. La firma arriva dopo che è stato respinto il ricorso avanzato dall’impresa capodistriana Cpk, che aveva pure partecipato alla gara internazionale per l’aggiudicazione dell’appalto.
Il suddetto dicastero ha deciso di rivolgersi all’azienda isolana, affidandole l’appalto che vedrà la Krk guadagnare qualcosa come 9 milioni e 430 mila euro, con i lavori da portare a compimento entro 20 mesi.
La vittoria dell’edile quarnerina al concorso non è passata inosservata in Slovenia. Non poche imprese edili del Paese subalpino hanno protestato per quella che hanno definito l’«esagerata apertura del mercato sloveno verso le aziende edili della vicina Croazia».
Secondo quanto riferito dai media sloveni, quello con la Krk è il più grande affare riguardante i progetti infrastrutturali della Slovenia da quando la Croazia – era il primo luglio scorso – è entrata a far parte dell’ Europa comunitaria.
Anche alla Camera slovena delle aziende edili c’è stata maretta per la decisione del ministero delle Infrastrutture, in quanto, è stato osservato, la «Slovenia sarebbe molto più aperta verso le imprese edili straniere che non le vicine Italia, Austria e la stessa Croazia». Contattato dai giornalisti, il direttore generale della Krk, Josip Puric, ha voluto togliersi alcuni sassolini dalle scarpe, stigmatizzando i commenti da parte slovena: «Non capisco il malcontento dei miei colleghi sloveni – ha dichiarato Puris – voglio ricordare loro che la Krk ha aiutato molte aziende slovene nel ricevere appalti in Croazia. Proprio di recente è stata conclusa l’opera di ingrandimento dell’unico terminal contenitori a Fiume, quello in Brajdica, costata 28 milioni di euro e attuata congiuntamente dalla Krk, dalla zagabrese Viadukt e dalla slovena Primorje di Aidussina».
«Noi vogliamo - ha detto Puris - posizionarci sui mercati sloveni, dove attualmente abbiamo appalti per complessivi 17 milioni di euro. Siamo dell’opinione che, in questi momenti di crisi, ci vorrebbero sinergie che riguardino aziende da una e dall’altra parte del confine e non tensioni e dispetti».
Contrariamente a quanto avviene sul mercato del lavoro in Croazia, negli ultimi quindici mesi la Krk ha assunto ulteriori 180 persone.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo