Apre la sezione gay, carcere nel caos

I 3 detenuti costretti sempre in cella per problemi di sorveglianza. Organico con 10 agenti in meno e altri 12 in malattia
Di Roberto Covaz
Bumbaca Gorizia 07.04.2016 Carcere via Barzellini © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 07.04.2016 Carcere via Barzellini © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Apre la sezione omosessuali, unica nel Friuli Venezia Giulia, e il carcere di Gorizia rischia la paralisi. Complice anche la drammatica situazione dell’organico privato di almeno dieci agenti e gravato da diverse assenze lunghe per malattia. Nella sezione omosessuali ci sono tre detenuti, provenienti da Trento e da Bolzano. Dal capoluogo altoatesino è giunto Cleto Daniel Tolpeit, 45 anni, che lo scorso 24 gennaio ha ucciso la madre di 86 anni con una trentina di coltellate. La tragedia si è consumata a San Lorenzo di Sebato, vicino a Brunico.

La conferma che i problemi di gestione del carcere di Gorizia sono gravi arriva dal sovrintendente di Polizia penitenziaria Alessio Macor della Fns-Cisl. La sezione omosessuali è stata istituita senza però dotarla delle necessarie strutture né provvedendo al rinforzo dell’organico. Il risultato è che i tre ospiti dichiaratisi omosessuali - e definiti “problematici” - sono rinchiusi in due celle nell’ala ristrutturata del carcere. In una cella è rinchiuso uno, due nell’altra. Impossibile la convivenza di tutti e tre nella stessa cella.

I tre, per mancanza di spazi adeguati e di personale di sorveglianza, non possono mai uscire dalle celle, né impegnarsi nelle attività culturali, scolastiche e lavorative come gli altri detenuti. Una doppia reclusione. Tra i vari altri problemi sul tappeto c’è anche la mancanza di una sala colloqui tra detenuti e avvocati degna di questo nome. La saletta sarà a breve attrezzata ad ambulatorio dove, tra l’altro, si procederà al tampone sui detenuti per la schedatura del Dna. Il quadro che fornisce Macor è di un carcere al limite dell’operatività: «In effetti la situazione si è aggravata a seguito dell' apertura della nuova sezione "omosessuali" che per garantire la piena efficienza deve essere vigilata con continuità e maggior attenzione, cosa assai complessa da attuare con l' attuale organico. Sono stati accorpati molti posti di servizio, pertanto tre uffici, che prevedevano tre unità più i sostituti al momento sono retti da una sola unità e anche gli altri addetti ai servizi "fissi" sono chiamati a coprire le esigenze del turno e pertanto tutto il personale è allo stremo arrivando ad effettuare turni di 8 ore diversamente dalle 6 previste dall' accordo quadro, arrivando anche alle 40 ore di straordinario mensili. È in questa situazione che il personale vede tolti i riposi settimanali o viene richiamato in servizio al termine del proprio turno. È impossibile infatti fare una programmazione dei servizi mensili, come previsto, o garantire le 2 festività di riposo mensili. Così stando le cose lavoriamo solo sulle emergenze procrastinando attività che in realtà non sono secondarie. Non essendoci un direttore in pianta stabile, la ordinaria gestione amministrativa ne soffre considerando che l' attività dell'istituto è molto burocratizzata e richiede un enorme dispendio di lavoro ed energie. Attualmente la pianta organica è di 40 unità a fronte delle 43 previste. Ma causa assenze a vario titolo in servizio vi sono 28 agenti. La pianta organica andrà aggiornata con le esigenze della sezione speciale omosessuali. Siamo in attesa della assegnazione del secondo lotto dei lavori così da poter lavorare in una struttura adeguata e dignitosa al contrario di quella attuale, che escludendo la parte nuova si trova in pessime condizioni. Se è stato possibile finora garantire la presenza dei detenuti alle udienze in Tribunale, le visite mediche ospedaliere, la collaborazione con insegnanti, volontari, e ogni altra figura che svolge una attività al carcere di Gorizia è solo dovuto al grande sacrificio e senso del dovere degli appartenenti alla Polizia penitenziaria, che lontani dagli stereotipi passati oggi appartengono ad un Corpo altamente preparato e professionale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo