Aprire un negozio a Trieste? Ci vuole almeno un mese di file
La nostra inchiesta sul commercio. Possibile fare i documenti sul web, ma il processo non è rapido. Bisogna produrre da 10 a 13 atti diversi. L’addetta alle informazioni alla Camera di Commercio: ecco le cose da fare, meglio rivolgersi a un commercialista. Chi rileva l’impresa da un titolare già in regola con le documentazioni è avvantaggiato

TRIESTE.
Vuoi aprire un negozio a Trieste? Se tutto fila liscio, nel giro di un mese o poco più, è fatta. Ma il primo impatto con la burocrazia è tutt’altro che soft. Ti svegli una mattina e decidi di aprire una cartoleria. Per prima cosa, vai alla Camera di commercio in piazza della Borsa per capire quali documenti servono per iniziare l’avventura.
CAMERA DI COMMERCIO
Apri la porta a vetri, prendi il numeretto, aspetti il tuo turno e ti avvicini alla signora addetta alle informazioni: «Buongiorno, vorrei aprire una cartoleria in centro e non so da che parte cominciare. Devo ancora trovare l'immobile ma intanto vorrei sapere quali carte devo fare e di cosa ho bisogno per avviarla». DUBBI Prima risposta: «Devi prenderti un commercialista, ma sei andata in Comune a chiedere la Dia? Ti ci vuole l'autorizzazione, ma se non sai nemmeno dove aprire... Comunque si fa tutto in via telematica». E poi la seconda risposta: «Ma non riesci a trovarti un lavoro migliore? Cosa fai qui a Trieste? Stanno chiudendo tutti, non c'è più nessuno qui. Una cartoleria, poi? Sei matta? Guarda, se hai altro da fare è meglio. Ascolta me: cercati qualcos'altro, Trieste è una città morta ormai».
BUROCRAZIA
Dovessero essere questi i reali presupposti per l’apertura di un negozio in città, verrebbe voglia di prendere un aereo e optare per altri lidi. Restando con i piedi per terra, però, pare evidente che l’atto di coraggio richieda una montagna di carte e che, per questo, sia preferibile affidarsi a un commercialista. Consola il fatto che il tutto si possa fare via internet: il processo dovrebbe essere rapido.
IMMOBILE Innanzitutto bisogna avere a disposizione un immobile; nel caso in cui lo si prenda in affitto, prima di iniziare qualsiasi iter burocratico va stipulato regolare contratto di locazione.
SITO WEB
Il sito web della Camera di commercio, con tanto di tutor animati, offre poi innumerevoli spiegazioni su come avviare un’attività, dando per scontato che tutto possa essere fatto anche da casa. Così semplice, però, non è: volendo aprire un negozio tramite internet, bisogna sottoscrivere un contratto gratuito con la Camera di commercio, richiedere la firma digitale e anche la posta elettronica certificata (Pec) per ricevere le comunicazioni ufficiali da parte degli enti destinatari delle pratiche. È per questo che molti preferiscono consegnare il malloppo a un esperto.
ITER E AUTORIZZAZIONI
«Per iniziare un’attività, nella maggior parte dei casi, è necessario ricevere l’autorizzazione da parte del Comune, cioè la Dia, dichiarazione di inizio attività anche in previsione di eventuali lavori da svolgere all’interno del locale - spiega Cesare Magnarin, commercialista triestino -. Contestualmente, se si vendono alimenti o ci sono servizi igienici all’interno del negozio, l’autorizzazione va richiesta anche all’Azienda sanitaria. Ottenuti i via libera, si può procedere all’iscrizione al Registro delle imprese, presso la Camera di commercio».
REGISTRO IMPRESE
A registrazione fatta, si può avviare il negozio: l’autorizzazione del Comune arriva entro trenta giorni dalla presentazione della richiesta. L’iscrizione al registro, come accennano allo sportello, si fa in via telematica attraverso la ”ComUnica”, modulo che permette di ottemperare agli obblighi di legge verso Camere di commercio, Inps, eventualmente Inail, e Agenzia delle Entrate.
PARTITA IVA E INPS
«Presupposto fondamentale per aprire un negozio è avere infatti una partita Iva - continua Magnarin - e una posizione contributiva. Poi si possono raccogliere tutte le altre documentazioni». Una volta aperte la partiva Iva e la posizione Inps, quindi, si va in Comune, all’Ass e si procede alla registrazione alla Camera di commercio.
VANTAGGI E SVANTAGGI
«Ci sono categorie particolari che richiedono anche l’iscrizione agli albi di competenza, all’albo artigiani, per esempio, oppure al Rec, Registro esercenti di commercio - continua Magnarin -. A poter incontrare più difficoltà nel superare la trafila burocratica è chi apre un’attività ex novo: può trovare intoppi nell’allacciamento delle utenze, per esempio, o a causa di interventi edilizi da svolgere». «Avvantaggiato è invece chi subentra e rileva un’attività da un esercente già in regola con tutta la documentazione», chiude il commercialista.
IN SINTESI
Tirando le somme, ammesso che tutto vada liscio, per aprire un negozio bisogna compilare e inoltrare agli uffici competenti almeno 11 moduli. Ma si badi: contratti di affitto, utenze, eventuali Siae e canoni televisi esclusi.
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