Arbe città ricorda l’anniversario della battaglia di Lepanto

ARBE. È un anniversario a cui gli abitanti dell’isola di Arbe, specie del suo omonimo capoluogo, tengono particolarmente e sono pronti a celebrarlo degnamente. Non potrebbe essere diversamente in...
Di Andrea Marsanich

ARBE. È un anniversario a cui gli abitanti dell’isola di Arbe, specie del suo omonimo capoluogo, tengono particolarmente e sono pronti a celebrarlo degnamente. Non potrebbe essere diversamente in quanto la battaglia di Lepanto del 1571 segnò per lungo tempo, e non in modo positivo, i destini dell’isola nordadriatica. L’epica battaglia tra le forze cristiane d’Europa e quelle dell’Impero ottomano, conclusasi con la vittoria della flotta del Vecchio Continente, ebbe 444 anni fa tra i suoi protagonisti anche gli arbesani, presenti a centinaia in quello scontro svoltosi nelle acque che bagnavano la località greca di Lepanto.

Le cronache del tempo rivelano che gli abitanti di Arbe città e dei dintorni del capoluogo isolano parteciparono in massa al combattimento tra cristiani e musulmani: furono circa 800 gli arbesani ad essere assoldati, partendo verso il mare ellenico a bordo di galee. Tra questi arbesani, Zuanne De Dominis, Sopracomito della galea veneziana “San Zuanne” che partecipò alla battaglia, nonchè il Provveditore della medesima galea, Gerolamo Cernotta, che per il suo valore venne nominato dall'imperatore Massimiliano II d’Austria Conte palatino. Del resto non poteva essere diversamente: all’epoca gli abitanti dell’isola quarnerina erano noti e apprezzati quali valorosi uomini di mare, gente indomita ed espertissima in questioni marinare. Il guaio – molto grosso – è che ad Arbe non fecero più ritorno mezzo migliaio dei suoi figli. In pratica, ogni decimo abitante dell’isola morì durante la feroce lotta. Un tragedia demografica in quanto i turchi riuscirono ad uccidere il 50 per cento degli uomini fertili di Arbe, la qual cosa provocò conseguenze drammatiche e per le quali l’isola non riuscì a risollevarsi per lunghi decenni.

Tornando a Lepanto, gli arbesani di oggi sono anche fieri di un loro conterraneo, tale Nicola Spalatino, che veniva impiegato quale esploratore. L’isolano, purtroppo un eroe dimenticato, riuscì a scoprire la posizione della flotta nemica, segnalandola subito ai suoi superiori, il che risultò essere un fattore decisivo per arrivare alla vittoria, capace di fermare inesorabilmente l’avanzata via mare dei Turchi verso l’Europa. L’organizzazione delle iniziative atte a ricordare il 444esimo anniversario della battaglia di Lepanto è stata affidata all’Associazione dei capitani marittimi di Arbe. La “due giorni” di celebrazioni si terrà il 6 e 7 ottobre prossimi e avrà quale obiettivo principale lo studio di quanto avvenne nella battaglia e le sue molteplici conseguenze. Ad Arbe città vi sarà anche lo scoprimento di una lapide ricordo e verrà celebrata una messa di suffragio per le vittime isolane.

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