Area dimenticata a Rozzol Uno studio per la rinascita

Ventimila metri quadrati abbandonati che comprendono la vecchia stazione e la zona ex Kozmann. Un imprenditore di fuori regione pronto a investire
Lasorte Trieste 02/07/19 - Via Grimani, Montebello, Ex Area Kocman, Kozman
Lasorte Trieste 02/07/19 - Via Grimani, Montebello, Ex Area Kocman, Kozman



C’è un trancio di città sconosciuto o poco conosciuto e comunque in stato di abbandono che interessa un investitore extra-regionale, disposto a tirare fuori non meno di 1,5 milioni di euro per comprare terreni vasti ma disastrati, da redimere totalmente e da destinare ad attività nuove. Che potranno essere commerciali, artigianali, piccoli atelier dove insediare giovani energie desiderose di trasformare in opportunità lavorative un luogo dimenticato da Dio e dai triestini. Per un inconsueto viaggio metropolitano fissiamo sulla mappa i luoghi: il riferimento topografico di massima è Rozzol, l’area, che interessa al nostro potenziale investitore, si estende per quasi 20 mila metri quadrati a comprendere la sgarrupatissima stazione ferroviaria e la zona cosiddetta ex Kozmann. Per meglio intenderci, stiamo costeggiando la vecchia linea della Transalpina (binario Campo Marzio-Opicina), che, in ritardo di alcuni mesi rispetto agli annunci, tornerà a essere percorsa dai treni storici nel primo trimestre del prossimo anno.

I capannoni abbandonati dell’ex Kozmann, dove fino a qualche anno fa lavorava un insediamento di piccoli opifici, sono parzialmente visibili dietro un cancello di via Grimani, una stretta via imboccabile alla fine di via Cumano, sul lato destro, sotto l’angusto cavalcavia della Campo Marzio-Opicina, poco prima del campo sportivo “Nino Modolo”. Se alla sinistra si trova subito l’ex Kozmann, a destra inizia il compendio della stazione di Rozzol, oggi abbandonato in attesa che qualcuno si faccia vivo con Claudio De Carli, l’imprenditore che comprò l’immobile dalle Fs e vi investì invano 3 milioni di euro. Nell’agosto dello scorso anno De Carli aveva detto che si sarebbe accontentato di un parzialissimo rientro dalle spese sostenute.

Stazione di Rozzol più ex Kozmann. L’anonimo potenziale investitore ha chiesto agli architetti Rossella Gerbini e Maurizio Bradaschia di impostare uno studio di fattibilità per una riqualificazione sul modello “inglese”, su cui fare un ragionamento in termini di sostenibilità economica. «L’idea - racconta la Gerbini - è recuperare un pezzo di città abbandonato attraverso un’operazione non solo economica, ma anche urbanistica». Oltre al “villaggio giovani”, si tratta di realizzare un’interconnessione viaria che colleghi la stazione di Rozzol all’ex Kozmann, da via di Montebello a via Grimani.

L’ex Kozmann è suddivisa tra sei comproprietari, una delle quali è Anna Fast, avvocato ed esperta del settore immobiliare. «Dopo anni di disinteresse in cui quest’area era completamente ferma - spiega la professionista - si stanno creando condizioni favorevoli per un suo reimpiego». C’è l’investitore interessato con cui dialogano Bradaschia e Gerbini, ma - dice Anna Fast - anche altri soggetti si stanno facendo avanti. I comproprietari dell’ex Kozmann sarebbero ben lieti di trovare un compratore dotato di risorse finanziarie e progettuali.

Perché le cose si stanno muovendo anche di fianco alla stazione, dove cresce a vista d’occhio il cantiere “Housing sociale Fvg”, progettato da Andrea Dapretto, finanziato da Finint con il supporto della Regione Fvg. Un investimento da 5,8 milioni per costruire 56 alloggi. Un esempio che in quella zona non esaltante di Trieste potrebbe trovare insperati emuli. —



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