«Arretrati non pagati e dimissioni “sospette” all’Istituto Rittmeyer di Trieste»

TRIESTE «Indiremo a breve un’assemblea con i lavoratori, per parlare dei loro seri problemi all’interno del Rittmeyer, e, se necessario, proclameremo lo stato di agitazione». È il messaggio lanciato ai vertici dell’istituto per non vedenti di Barcola dalle organizzazioni sindacali confederali e autonome della Funzione pubblica.
Sotto accusa arretrati non corrisposti ai lavoratori, turnazioni molto pesanti, promesse di stabilizzazione dei precari non mantenute, dimissioni molto frequenti. Tutti segnali che, per i sindacati, testimoniano un disagio generale, al quale si aggiunge, sempre stando alle dichiarazioni dei rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Associazione lavoratori pubblico impiego e servizi, «un livello di relazioni sindacali pressoché inesistente».
«Nell’ultimo semestre - ha detto Virgilio Toso, della Cgil - abbiamo registrato una notevole latitanza della direzione dell’istituto, alla quale abbiamo più volte chiesto incontri, senza ottenere risposte. Chiediamo l’applicazione del contratto collettivo nazionale delle autonomie locali e l’erogazione del premio di produttività 2016 e 2017 ancora non percepito, alla pari degli arretrati dovuti in base al rinnovo contrattuale». Walter Giani (Cisl) ha insistito sulla «scarsa disponibilità dell’istituto a dialogare e questo non è accettabile da parte di un ente che garantisce eccellenza nei servizi alla persona. Il massiccio turn over è sintomo di malessere diffuso. Il personale è esausto». Marino Kermac (Alpis) ha evidenziato che «pure persone che avevano ruoli importanti, con contratti a tempo indeterminato, se ne sono andate. Se fossi il presidente del Rittmeyer mi chiederai il perché». «È molto grave - ha osservato Maurizio Petronio (Uil) - che in un ente pubblico si ritardi il riconoscimento delle spettanze. Gli arretrati sono sostanziosi».
Immediata la replica dal Rittmeyer. «Le relazioni sindacali non sono cancellate - ha garantito Elena Weber, direttore generale - semplicemente è una questione di disponibilità di tempo. A ottobre troveremo il modo di incontrare i sindacati. Per quanto concerne il turn over non si tratta di una novità. Sono anni che registriamo uscite, credo non ci sia nulla di strano. Per quanto concerne i pagamenti degli arretrati – ha concluso – provvederemo senz’altro». —
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