Arsia ricorda l’anniversario della tragedia

Il 28 febbraio 1940 la morte di 185 minatori: oggi le celebrazioni e l’inaugurazione di una rassegna

ALBONA. I giorni a cavallo tra febbraio e marzo sono solitamente dedicati alla dolorosa memoria di due gravi avvenimenti che hanno lasciato una profonda traccia nella storia del territorio: la rivolta dei minatori del 1921 che portò alla fondazione della famosa Repubblica di Albona, poi soffocata dal regime fascista; e la tragedia del 28 febbraio 1940, la più drammatica nelle miniere italiane: nell'esplosione seguita a una fuga di gas morirono 185 minatori, tutti italiani, alcuni dei quali veneti.

Inizialmente il regime fascista aveva tentato - riuscendoci in parte - di imporre la censura sulle relative notizie in quanto la miniera di Arsia, considerata vanto dell'ingegneria italiana, non poteva essere diffamata.

Comunque, finita l'era fascista, tutta la verità venne a galla. E regolarmente ogni anno l'anniversario viene celebrato con cerimonie organizzate dalla Comunità degli Italiani di Albona e dal Circolo di cultura istroveneta Istria di Trieste, con la collaborazione delle autonomie e di enti locali.

Le celebrazioni iniziano stamane con la deposizione di una corona di fiori sulla targa collocata dinanzi al palazzo comunale di Arsia. Successivamente nell'ex sala cinematografica verrà aperta la mostra “Arsia – citta' mineraria 4.11.1937” che in precedenza era stata presentata con successo a Trieste, a cura del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

L'esposizione è nata dall'entusiasmo di alcuni storici di Arsia, di San Giorgio di Nogaro, di Torviscosa e del noto storico albonese Tullio Vorano. Comprende trenta riproduzioni fotografiche di grandi dimensioni nelle quali l' accento viene puntato sul progetto urbanistico della località elaborato dall'architetto triestino Gustavo Pulitzer Finali. Questi aveva concepito la cittadina con tutte le caratteristiche e i servizi necessari alla normale vita quotidiana: la piazza centrale con gli uffici e servizi pubblici, e poi il rione residenziale con appartamenti di tre categorie: per minatori con famiglia, per scapoli e per dirigenti e ingegneri.

All'inaugurazione della mostra assisterà la figlia dell'architetto, Natasha Pulitzer Finali.Va rilevato che saranno esposti anche i frammenti recuperati della scultura raffigurante un minatore – guerriero realizzata dall'artista italiano Marcello Mascherini. La statua venne collocata nel 1937 dinanzi al palazzo del Partito fascista ad Arsia alcuni giorni prima dell' inaugurazione della cittadina, per essere abbattuta dieci anni più tardi. (p.r.)

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