Asilo ridimensionato a Opicina Mamme e maestre in rivolta

Alla materna Fraulini si va verso la soppressione di una delle 3 sezioni e il trasloco di alcuni bambini. La presidente del Consiglio d’istituto Ciut: «Siamo indignati»

TRIESTE

È rivolta di genitori e insegnanti all’Istituto comprensivo dell’Altipiano di Opicina, dove si prospetta la soppressione di una delle attuali tre sezioni della scuola dell’infanzia Fraulini, alla quale sono complessivamente già pervenute, in vista dell’anno scolastico 2020-2021, una cinquantina di iscrizioni. L’immediata conseguenza sarebbe infatti il dirottamento di una parte dei bambini in altri istituti, con ovvi problemi per le famiglie, costrette a quotidiani trasferimenti in altre zone del Carso.

«La situazione è ancor più complessa di quanto possa apparire – evidenzia con decisione Micaela Ciut, presidente del Consiglio d’istituto – perché, in realtà, le tre sezioni sono già dislocate in punti diversi. La A – precisa – è in via San Mauro, la B e la C sono in largo San Tommaso, in un edificio fra l’altro recentemente ristrutturato e rivisto sotto il profilo dell’arredo, proprio per aumentarne la capienza. In sostanza, si sta per cancellare una scuola». La ragione della scelta, a quanto è dato sapere al momento, sarebbe la conseguenza della volontà, da parte dell’Ufficio scolastico regionale, di ridurre il corpo insegnanti. «Come genitori – riprende Ciut – siamo indignati, anche perché le iscrizioni sono in aumento rispetto allo scorso anno. La ridistribuzione dei piccoli alunni comporterà che bambini di tre, quattro, cinque anni si vedranno inseriti in un’altra scuola, con altri insegnanti e nuovi compagni. Inoltre – osserva la presidente del Consiglio d’istituto – si andrebbe ad aumentare il numero di alunni nelle singole classi, andando in totale controtendenza con le indicazioni per la ripartenza dei servizi educativi, previste dalle norme di prevenzione Covid-19».

Va ricordato che, sull’altipiano, ci sono ben 13 plessi indipendenti, distribuiti su un territorio molto esteso, che va da Basovizza a Prosecco, con un sistema di trasporto pubblico poco funzionale. «Chiediamo – conclude Ciut – che siano mantenute le attuali sezioni, per consentire un adeguato rapporto fra numero di alunni e spazi a disposizione».

A opporsi con forza sono, per l’appunto, anche gli insegnanti, che hanno inviato agli organi competenti una lettera, nella quale fra l’altro si osserva che «la riduzione dell’organico si basa sul mero calcolo numerico del totale delle iscrizioni nei diversi plessi dell’infanzia sull’altipiano, senza tener conto di quelle effettive per le tre sezioni della scuola Fraulini. Sentiamo l’esigenza – aggiungono gli insegnanti – di dire che la ridistribuzione dei bambini nelle altre sezioni toglie la possibilità di lavorare per fasce di età, in piccoli gruppi e per laboratori, incidendo negativamente sul valore e sulla qualità del tempo dedicato ai singoli e sulla continuità didattica. Inoltre le sostituzioni potrebbero risultare difficili, al pari della frequentazione scolastica. Infine i bambini, dopo sei mesi di chiusura forzata a causa della pandemia, si ritroveranno a cambiare struttura, maestre e compagni».

«Capisco le problematiche dei genitori e degli insegnanti – è il commento di Raffaella Novel, dirigente scolastico in carica all’Istituto comprensivo dell’Altipiano – ma queste sono le direttive a noi giunte dall’Ufficio scolastico regionale, e che noi dobbiamo applicare, pur comprendendo il disagio che potranno comportare».—



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