Asse Hollande-Putin, Merkel invia i caccia

ROMA. La grande coalizione contro lo stato islamico tessuta dalla “maratona” diplomatica di Francois Hollande prende forma, mentre in tutte le città europee si alza il livello di allarme. Ieri nelle stesse ore in cui la cancelliera Angela Merkel annunciava che la Germania scenderà a fianco della Francia inviando Tornado nei cieli della Siria, le forze speciali hanno compiuto un blitz in due moschee a Berlino. In questo clima di tensione, il presidente Hollande ha ricevuto il premier italiano Matteo Renzi all’Eliseo e ha incontrato il capo di stato russo, Vladimir Putin al Cremlino che si dice disposto «a cooperare con la coalizione internazionale a guida Usa» in Siria e Iraq. E a scambiare con la Francia «informazioni sui raid, utili per la lotta contro la stato islamico».
Putin: pronti a collaborare con coalizione a guida Usa. «Per combattere contro l’Is sarebbe meglio creare una coalizione comune», ma in caso contrario, la Russia è pronta «a lavorare anche in un altro formato accettabile per i suoi partner». Così il presidente russo durante il faccia a faccia con Hollande. Sullo sfondo dell’incontro, ancora la crisi con la Turchia (alleato Nato) che ha abbattuto un caccia russo e i raid sulla Siria condotti dal Cremlino in modo autonomo rispetto alla coalizione a guida Usa.
Ma ora Putin dopo gli attacchi di Parigi e l’abbattimento dell’aereo russo sul Sinai sembra pronto a collaborare con la coalizione guidata da Barack Obama. «Il nostro nemico è comune: è lo stato islamico che ha un territorio, un esercito e risorse. Gli attacchi terroristici fanno unire gli sforzi di Russia e Francia – lo ha esortato Hollande – dobbiamo creare una coalizione per combattere i terroristi, ma anche per raggiungere una soluzione politica per la pace».
«L’attacco e gli attentati di Parigi ci obbligano a unire gli sforzi contro il nemico comune» ha risposto Putin che ha annunciato di aver concordato con Hollande di condividere le informazioni militari sui raid in Siria «per evitare la mancanza di coordinamento». E per quanto riguarda il futuro della Siria, per Putin il destino del presidente Assad «deve rimanere nelle mani del popolo: l’esercito siriano e Assad sono i naturali alleati contro il terrorismo», ha aggiunto.
L’impegno di Berlino. Netto l’appoggio della Germania. La cancelliera Angela Merkel dopo il vertice con il presidente Hollande, che aveva esortato Berlino «a fare di più», ha annunciato di voler aumentare le missioni contro l’Is «come conseguenza degli attentati di Parigi». L’impegno tedesco nella coalizione sarà sia “indiretto”, con l’invio di 650 soldati in Mali, sia “diretto” con una missione militare anti-terrorismo in Siria.
Chiaro il pensiero di Angela Merkel: «Non possiamo stare a guardare mentre l’Is si rafforza» ha ribadito la cancelliera al gruppo parlamentare dell’Unione definendo «necessario» l’intervento militare tedesco. Il piano, che diventerà operativo dopo il voto del Bundestag, ha tre punti principali: il rafforzamento della missione di addestramento nel nord dell’Iraq: l’invio da 4 a 6 cacciabombardieri Tornado di ricognizione in Siria e la messa a disposizione di una nave da guerra che si aggiungerà alla portaerei Charles de Gaulle, da cui sono partite le prime uscite dei caccia francesi.
Cameron e il voto dei Comuni. Dopo il coinvolgimento della Germania, sono 14 i Paesi che partecipano ai bombardamenti sulla Siria, ma a questi si potrebbe aggiungere la Gran Bretagna, se la Camera dei Comuni voterà a favore della proposta del premier che prevede l’allargamento dei raid della Raf dall’Iraq alla Siria. Cameron ha insistito che il Paese «non può subappaltare la sua sicurezza» e che si tratta di un «interesse nazionale», oltre che «schierarsi con la Francia» dopo gli attacchi di Parigi.
Renzi: prossimo sforzo sulla Libia. L’Italia conferma il suo sforzo contro il terrorismo e durante l’incontro con Hollande, Renzi ha ribadito la necessità di «una strategia globale che sia non solo militare, ma anche diplomatica e culturale». La risposta al terrorismo, per Renzi «deve essere comune» e appoggia la proposta francese di un accordo con la Turchia «decisivo per l’accoglienza dei rifugiati». Sull’impegno militare dell’Italia, per Renzi «bisogna dare priorità al dossier Libia che rischia di essere la prossima emergenza».
La maratona diplomatica di Hollande. Nonostante gli appoggi incassati in questi giorni per la creazione di una grande coalizione anti-Is, per Hollande è necessario ci sia una piena solidarietà tra i paesi. «Dobbiamo agire sul piano europeo – ha detto Holande – controllare gli spostamenti aerei, le frontiere esterne, sradicare il terrorismo. Dobbiamo prendere provvedimenti in tutta Europa». Il rischio per Hollande è che queste risposte arrivino «isolate o, peggio ancora, su basi diverse». L’impatto di una mancata solidarietà «sarebbe per il presidente francese «devastante». Per questo i suoi sforzi diplomatici, annuncia, continueranno.
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