Assicuratore a processo per 29 rimborsi fantasma

A processo per falsi rimborsi. Alberto Viatori, 41 anni, contitolare dell’agenzia del Lloyd Adriatico Allianz di via Locchi, è stato rinviato a giudizio. Lo ha disposto ieri il giudice Laura Barresi accogliendo la richiesta del pm Massimo De Bortoli.
Viatori è accusato di aver messo a rimborso 29 prestazioni mediche mai effettuate. Prestazioni che, sulla carta, rimandavano all’accordo tra la compagnia assicurativa e il Centro internazionale di fisica teorica. I rimborsi “facili”, per la somma complessiva di quasi 8mila euro, erano stati infatti attribuiti a docenti, scienziati e ospiti della struttura scientifica.
Ma, secondo l’accusa, erano finiti nelle tasche dell’assicuratore. Secondo il capo d’imputazione Viatori aveva infatti girato l’intera somma su un conto corrente bancario dell’Unicredit di Monfalcone: un conto corrente, pure quello, inesistente.
L’udienza è stata fissata per il 13 luglio. L’assicuratore, nelo specifico, è accusato di aver alterato la documentazione relativa alla polizza. Un reato punito con la reclusione da uno a cinque anni.
Il difensore, l’avvocato Giorgio Borean, si è battuto per il prosciogimento dell’imputato che ha definito «un perseguitato». All’udienza la compagnia assicurativa è stata rappresentata dall’avvocato Umberto Ercolessi. Si è costituito come persona offesa il medico Sandro Gallucci assistito dall’avvocato Gioacchino Boglich.
La vicenda risale al 2010 e nasce da una querela sporta dal medico in servizio al centro di fisica toeorica. Il nome e il timbro di Gallucci, secondo l’accusa, erano stati messi dall’assicuratore sui certificati falsificati utilizzati per ottenere (e poi trattenersi) i rimborsi delle prestazioni mediche nell’ambito dell’accordo assicurativo tra il Lloyd e il Centro di fisica.
Nella ricostruzione degli investigatori dei carabinieri, a corredo della richiesta di rinvio a giudizio del pm De Bortoli, compaiono le diciture relative a visite specialistiche e a farmaci. Ma anche quelle relative a prestazioni professionali effettuate da medici non iscritti all’Ordine. E a prestazioni cardiologiche effettuate da ortopedici. Ci sono poi indirizzi e riferimenti sbagliati. Tutto questo, secondo l’accusa, per creare di volta in volta dossier documentali formalmente ineccepibili ma di fatto assolutamente finti.
Secondo il pm De Bortoli, l’assicuratore ha utilizzato i timbri lineare e tondo di Gallucci del servizio medico del Centro di fisica. Timbri che nel febbraio del 2010 erano misteriosamente scomparsi dall’ufficio dove avrebbero dovuto essere custoditi. Infine, sempre secondo l’accusa, l’assicuratore proprio con questi timbri avrebbe realizzato dei certificati a corredo delle pratiche di rimborso spese presentate al Lloyd.
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