Asta in blocco confermata per Porto San Rocco Srl

Respinta dal giudice l’istanza con cui le banche creditrici avevano chiesto un iter con divisione in lotti del compendio immobiliare. Le offerte entro il 16 febbraio

MUGGIA. Il compendio immobiliare della Porto San Rocco Srl, la società incaricata della vendita e dell’affitto degli appartamenti della località muggesana e dichiarata fallita e messa in liquidazione il 19 febbraio 2015, verrà venduto in blocco. Nessuno spezzettamento, come era stato richiesto invece dalle banche creditrici (Banco Popolare Società Cooperativa e Banca Nazionale del Lavoro). La loro istanza è stata rigettata dal giudice nell’udienza dell’altro giorno. Si procede, dunque, sulla strada tracciata: cioè con il nuovo appuntamento di vendita con scadenza il 16 febbraio. Sarà il quinto tentativo, dopo le quattro precedenti aste andate tutte deserte.

La modalità è sempre quella della procedura competitiva mediante raccolta di offerte private al prezzo base stavolta di 8.542.295,10 euro. Nel dettaglio: 6.989.823,79 euro per le unità abitative, 1.537.471,30 per quelle non abitative e i restanti 15mila euro per gli arredi esistenti in parte degli alloggi. Gli interessati all’acquisto dovranno depositare l’offerta in busta chiusa entro le 11 del 16 febbraio, allo studio del notaio Alfonso Colucci, con sede in via Gianturco 1 a Roma. Il prezzo base si è quasi dimezzato rispetto alla stima di partenza definita dal consulente tecnico del Tribunale in 15 milioni e 225mila euro e con cui si era partiti il 25 febbraio dello scorso anno. Poi il secondo tentativo a 13 milioni e 183mila euro il 25 maggio, il terzo a 11.864.000 il 21 luglio e il quarto a 9.491.439 lo scorso ottobre. Fra pochi giorni, la nuova asta, dopo che nella procedura della messa in liquidazione della Porto San Rocco Srl - da non confondersi con la Porto San Rocco Spa, che si occupa invece della gestione del porto turistico muggesano ed è proprietaria dell’hotel, della sala congressi, del ristorante, della piscina, del fitness e di alcuni negozi - il 22 novembre scorso il giudice delle esecuzioni immobiliari Roberta Mastropietro aveva rinviato la procedura esecutiva all’udienza del 7 marzo 2017 accogliendo nella sostanza la richiesta dell’avvocato D’Agostini di un ulteriore tentativo di vendita fissato poi dal curatore fallimentare della Porto San Rocco Srl. Termine il 16 febbraio per il deposito delle offerte di acquisto, a ruota altri 45 giorni per il pagamento del prezzo di aggiudicazione oltre che per il perfezionamento del contratto di compravendita. Il 7 marzo la procedura esecutiva nel caso il nuovo tentativo non vada bene.

Colpo di scena, però, nei giorni scorsi: era venuto meno il Comitato dei creditori, con le dimissioni dell’istituto di credito. Le banche creditrici - Banco Popolare Società Cooperativa e Banca Nazionale del Lavoro - si erano opposte alla vendita unitaria dell’intero blocco immobiliare presentando un’istanza congiunta di sospensione della vendita al giudice delegato per procedere alla vendita delle porzioni immobiliari in singoli lotti. Ma il Comune di Muggia, a quel punto, tramite il responsabile dell’Ufficio legale Walter Coren, è subentrato nel Comitato creditori consentendone l’operatività: immediata l’ufficializzazione di un parere assolutamente negativo rispetto alla vendita a pezzi del complesso. Infine, la decisione del giudice, favorevole alla posizione del Comitato e quindi del Comune di Muggia. «Siamo convinti della convenienza dell’affare - rimarca il sindaco di Muggia, Laura Marzi -. Al di là dell’evidente valore di un complesso immobiliare appetibile, le cifre richieste sono chiaramente vantaggiose per chi voglia investire». Il compendio immobiliare è composto da 305 unità immobiliari, di cui 117 adibite a civile abitazione - alloggi turistici (alcune sono arredate), 11 locali commerciali, 22 cantine, 152 posti auto coperti e tre scoperti, dislocate in 13 unità minime di intervento e sette condomini. Il Comune rivierasco spera dunque di poter recuperare finalmente ciò che gli spetta. La Porto San Rocco Srl, infatti, aveva omesso di versare l’Ici dovuta per il 2010 e il 2011, l’Imu del 2012, 2013 e 2014 nonché la Tasi del 2014. Un credito totale di quasi 625mila euro. «Per l’ente è una nuova possibilità sul piano del recupero di quelli che sono capitali importanti - aggiunge Marzi - e ancor più dal punto di vista della valorizzazione della nostra città. Questo nuovo esperimento di vendita potrebbe sbloccare un’annosa situazione che coinvolge una bellissima zona di Muggia, permettendo di rilanciarla e farla crescere a vantaggio anche di tutta la città». (red. cr.)

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