Aste e arte: solo 3.500 euro per il Veruda più giovane

«Milos Budin ha chiamato il presidente Massimo Paniccia. E siamo intervenuti». Il segretario della Fondazione CRTrieste Paolo Santangelo racconta il retroscena che ha riportato al Politeama Rossetti la scultura di “Giorgio Strehler” di Bruno Chersicla che rischiava di finire dispersa all’asta giovedì sera alla Stadion di Trieste. Costo 6.500 euro. All’asta invece è finito per soli 3.500 euro il ritratto di Giuseppe Garzolini eseguito dall’allievo Umberto Veruda, a soli 19 anni. È il primo quadro conosciuto del pittore amico di Italo Svevo. «Incredibilmente moderno. Sarebbe stato perfetto per la collezione di un museo come il Revoltella. Ma il museo non si fa vivo da anni con noi. E neppure il Comune. Per fortuna è andata a un privato di Trieste. A un prezzo tra l’altro basso» racconta Furio Princivalli, direttore della casa d’arte triestina. «Nessuno ci ha contattati per il Veruda e neppure per il Timmel. Abbiamo comprato solo il Chersicla» conferma Santangelo. Anche la ”Esplosione d’estate”, datata 1938, un enorme paesaggio di Vito Timmel è rimasto a Trieste, ma non a un triestino. «Non l’ha preso un triestino, ma rimane a Trieste. In una collezione privata. E stato battuto a 10mila euro. Resta il fatto che era un magnifico quadro museale» aggiunge Princivalli. Ma è inutile contare nei musei triestini. «Esistono? E chi li ha mai visti» aggiunge il direttore della casa d’aste di Riva Gulli. Indifferenti. Distaccati. Incuranti dell’arte seppur dotati di un curatorio.
L’asta di giovedì è stata in parte deludente. A parte “Giorgio Strehler”, ritirato dall’asta dalla Fondazione CRTrieste, solo una delle cinque grandi figure scomponibili in legno di Chersicla è stata venduta. «Una delusione. Secondo me dovevano essere venduti tutti. Abbiamo delle trattative per altri (uno è stato venduto l’altra mattina a un collezionista fuori Trieste), ma in sala non c’è stato l’interesse che mi aspettavo. E stato molto apprezzato in fase di mostra con sperticati commenti. Tipico del mercato triestino», aggiunge Princivalli.
Il ritratto del fanciullo di Walter Falzari (“La bandiera olimpica”) è stato battuto tre volte la stima (300 euro) anche da Parigi. Venduti anche i “fiori azzurri” di Marcello Dudovich, uno stranissimo olio su tela del 1962. A Biella, invece, è finito il bronzo di Bistolfi con dedica a Ermanno Gentilli per il 25.mo anniversario del Piccolo da Teodoro Mayer. Quattro gallerie straniere, invece si sono contete i disegni di Ludwig Heinrich Jungnicker (1881-1965) un pittore semi sconosciuto dalle nostre parti. In asta c’erano “Riposo sull’asino”, “Combattimento animale”, La gattina” e “Al mercato”. Tutti finiti all’estero con quotazioni triple rispetto la riserva (800 euro). (fa.do.)
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